ACRI: Bilancio approvato, ma l’aula è un ring
ACRI – L’esito scontato della votazione finale su rendiconto di gestione per il 2018 e variazione di bilancio, passati con i voti della maggioranza, nulla ha tolto in termini di interesse sulla discussione in consiglio comunale, nella seduta di lunedì scorso. Gli spunti più significativi sono venuti dall’elevato indice di conflittualità nell’ex maggioranza. Luigi Caiaro e Giuseppe Intrieri ieri hanno chiarito a chi nutriva qualche residua velleità di ricomposizione che i due fanno ormai organicamente parte delle opposizioni consiliari. Sono volati gli stracci e, duole dirlo, ma spesso le contrapposizioni hanno travalicato il limite della dialettica politica, sconfinando nel personale e nelle liti da bar. Pessimi gli esempi in alcuni scambi tra Intrieri e Bonacci e, ancor più, tra Caiaro e il sindaco Capalbo. In quest’ultimo caso si tratta di due ex compagni di viaggio, che hanno condiviso un lungo percorso politico e un’amicizia, sacrificata, con ogni probabilità, sugli scanni della sala consiliare di Palazzo Sanseverino-Falcone. Certe fratture, con intelligenza e pazienza, si possono solo parzialmente ricomporre, ma l’utilizzo di termini e argomenti poco appropriati a un’aula consiliare rendono impossibile o quasi la ricostruzione di un rapporto di amicizia. Non meno deprecabile lo scambio tra Fausto Sposato e Maurizio Feraudo. Sul piano politico, Caiaro e Intrieri hanno motivato il loro voto contrario con tutta una serie di appunti amministrativi, indicando difformità e ritardi sull’attuazione delle linee programmatiche. Bonacci invece ha votato contro il rendiconto di gestione, dicendo di non sentirlo suo. È una frenata sul suo ingresso in maggioranza che lo colloca in mezzo al guado, ma è solo una condizione momentanea. L’approdo nella coalizione di governo è solo rimandato, ma non vi sono dubbi sull’esito di questo percorso. Il consiglio comunale di lunedì ci restituisce un clima al calor bianco tra maggioranza e opposizione, nella nuova geografia politica delle assise, ma non la sensazione di una contrapposizione che nel processo dialettico fa crescere. Questo tipo di conflitto non porta da nessuna parte, perché viziato da sentimenti che poco hanno a che vedere con l’accezione più nobile della politica. A fine seduta è stato anche approvato un ordine del giorno sull’adesione del Comune al Fridays for future.
PIERO CIRINO (IL QUOTIDIANO DEL SUD)