L’idea di un ricollocamento del monumento dell’illustre cittadino acrese presso la piazza antistante Palazzo Falcone si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione artistica e culturale, che vede la biblioteca, l’Archivio storico, il Museo del Risorgimento, a breve inaugurato nella nuova sede, il Museo della Flora, il Museo della Civiltà contadina e il MACA ubicati nella struttura del Palazzo allo scopo di creare una “Cittadella della Cultura”.
Si tratta di un progetto a cui l’Amministrazione e l’Assessorato alla Cultura stanno lavorando da diversi mesi, in collaborazione con il Comitato di gestione del MACA, a cui si aggiunge il percorso “Pittura, scultura, murales” con la realizzazione di opere a cielo aperto, che da Palazzo Falcone procederanno verso il rione Picitti e Padìa per arrivare a corso Sandro Pertini dove saranno istallate opere di scultura, pittura e realizzati murales inerenti allo stesso progetto.
L’idea di un sondaggio sul ricollocamento del monumento a Gian Battista Falcone presso l’omonima piazza nasce da un’esigenza di condivisione con la cittadinanza, nella ferma convinzione che la città e i monumenti, che la popolano, siano patrimonio comune ed espressione della storia del nostro territorio.
Un’esigenza di condivisione e di confronto aperto a quanti abbiano a cuore Acri e la nostra terra. Pertanto, se un’idea risulta essere condivisa o essere coincidente con iniziative o progetti di singoli e/o associazioni, che operano nell’interesse del territorio ciò non può che far esprimere apprezzamento. E’ tuttavia doveroso precisare che tali iniziative sono il frutto autonomo di una chiara idea di riqualificazione dei nostri luoghi, a cui l’Amministrazione comunale e l’Assessorato alla Cultura stanno dando seguito grazie alla collaborazione con esperti del settore, studiosi, appassionati, artisti, associazioni, liberi cittadini e cittadine che hanno a cuore la propria terra. Nessuno vuole primogeniture ma da sempre Acri si qualifica quale fucina di idee e di progetti, soprattutto da parte di chi la vive quotidianamente e ha scelto di restarvi.
Prof. Mario Bonacci