Chi pensava di aver risolto il problema del randagismo con la realizzazione dell’oasi canina “Zanna bianca”, deve rivedere le sue posizioni.
La struttura può contenere 150 cani, al momento ve ne sono 32. Prima di approdarvi, occorre che vengano catturati dal personale addetto dell’Asp, quindi vengono portati al canile sanitario Cinosport, dove rimangono per sessanta giorni. Qui ricevono il trattamento di sterilizzazione, vaccinazione e microcippatura. Ultima tappa del percorso proprio l’oasi canina di Acri.
Intanto per le strade cittadine continuano a scorrazzare indisturbate mute di cani affamati, con costante pericolo per l’incolumità della persone.
Il bilancio delle aggressioni deve continuamente aggiornare la propria contabilità, con una casistica particolarmente ricca.
L’ultima è avvenuta domenica sera, intorno alle ore 20:30, in pieno centro cittadino.
In Via Suor Maria Teresa De Vincenti, a una cinquantina di metri dall’ufficio postale, quindi in pieno centro cittadino, un gruppo di circa dieci cani ha circondato un uomo di mezza età. Proprio mentre i cani stavano per sferrare l’attacco, fortunatamente è passata un’auto il cui conducente li ha messi in fuga. Se non fosse passato, oggi le cronache si sarebbero occupate di un referto medico.
L’uomo ieri si è recato in Municipio per denunciare agli amministratori questa ennesima aggressione di cani randagi, resi ancor più pericolosi dalla mancanza di cibo, dovuta soprattutto alla mancanza dei cassonetti della spazzatura, in seguito all’avvio della raccolta differenziata.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 17-01-2017 Piero Cirino