Per improrogabili impegni istituzionali, infatti, non le fu possibile partecipare alla cerimonia di consegna a Palazzo Sanseverino-Falcone.
In quella occasione il presidente della fondazione Padula, Giuseppe Cristofaro, aveva anticipato che una delegazione si sarebbe recata a Roma, al Ministero dell’Immigrazione, per consegnarle il Premio.
Nei giorni scorsi, il Prof. Cristofaro, Nicola Tenuta, sindaco di Acri; il Prof. Walter Pedullà, presidente della giuria del Premio; il Prof. Santino Salerno, segretario della giuria; il Dott. Luigi Branca, direttore della “Casa di Abou Diabo”; e Filamory Camara, ospite della “Casa di Abou Diabo” si sono recati a Largo Chigi, sede del Ministero, per tener fede all’impegno preso.
In un’atmosfera di grande cordialità, la Ministra Kyenge ha ricevuto la delegazione del Premio e ha dimostrato di apprezzare sia le motivazioni che la visita romana.
Il sindaco Nicola Tenuta ha consegnato alla Ministra una preziosa opera del maestro Silvio Vigliaturo denominata “Mescolanza di popoli e civiltà” e l’ha invitata ad incontrare i giovani e la città di Acri.
Il presidente Cristofaro ha consegnato alla Ministra le opere di Padula pubblicate dalla fondazione, in particolare il “Bruzio”. Ha poi invitato la Ministra, nel suo viaggio ad Acri, a visitare la fondazione Padula e il Maca, due gioielli della città e della cultura acrese e calabrese.
La Ministra infine si è soffermata a parlare con il direttore della “Casa di Abou” Luigi Branca e con il giovane Filamory Camara, ai quali ha assicurato la propria vicinanza e il proprio impegno.
Queste le motivazioni che avevano indotto la giuria del Padula a premiare la Ministra: “La VI edizione del Premio Padula quest’anno ha posto al centro delle sue riflessioni il tema del Mediterraneo, da sempre mare di incontri, di religioni, etnie e culture diverse, ma che, in questi mesi, si è tragicamente proposto come tomba di tante vite e di tante giovani speranze andate distrutte. A fronte di tali eventi,la giuria del Premio Padula, presieduta dal professor Walter Pedullà, ha guardato con ammirata considerazione e compiacimento all’operato del “primo ministro nero” della storia repubblicana, Celile Kyenge, alla sua azione politica, quantunque difficile e osteggiata, alla sua passione, al suo impegno nel sostenere, in uno con i diritti fondamentali della persona anche quelli dell’integrazione, della piena cittadinanza agli immigrati e ai figli degli immigrati nati sul suolo italiano. Pertanto la giuria, con decisione unanime, fatta propria dalla “Fondazione Padula” che promuove l’iniziativa, dalla Città di Acri, dove da anni opera la “Casa di Abou Diabo”, impegnata nella reintegrazione dei minori non accompagnati, conferisce al ministro Cecile Kienge, a testimonianza della solidarietà verso un nuovo modello di civiltà multiculturale, e nell’ideale vicinanza e adesione ai principi che ne informano l’azione politica e umanitaria, il “Riconoscimento Speciale della VI edizione del Premio Padula”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 05-02-2014.