Il consigliere comunale di opposizione Maurizio Feraudo ha presentato istanza al Governo, tramite il Prefetto di Cosenza, per “l’annullamento di atti viziati da illegittimità emanati dal Sindaco di Acri”.
Nello specifico, si tratta di deleghe che il sindaco Pino Capalbo, fin dal suo insediamento, ha dato a sei dei dieci consiglieri di maggioranza, tra il 17 luglio e il 18 settembre scorsi: Salvatore Fusaro, Giuseppe Intrieri, Angelo Gencarelli, Simone Bruno, Raffaele Morrone e Franca Sposato.
Per Maurizio Feraudo, “le deleghe ai consiglieri comunali, che di fatto concretizzano vere deleghe assessorili, contrastano in maniera netta e palese con la previsione statutaria non solo perché non conferite per “singole attività e/o materie”, ma anche perché non sono specificate le “particolari esigenze organizzative” sulla base delle quali le stesse sono state assegnate e nemmeno contengono specificatamente le attività da espletarsi e, soprattutto, i tempi di validità delle stesse, così ponendosi in maniera ancora più marcata in contrasto con quanto previsto dal richiamato art. 28, comma 5, dello Statuto del Comune di Acri”.
Peraltro, “essendo le singole deleghe assessorili conferite per materie genericamente individuate, non vi è dubbio che le materie oggetto di deleghe ai sei consiglieri comunali siano già ricomprese nelle più ampie deleghe proprie dei componenti della giunta. Se, poi, si considera che su dieci consiglieri di maggioranza ben sei sono stati destinatari di deleghe, si comprende ancor meglio l’abnormità degli atti sindacali oggetto della presente istanza”. Abnormità “che raggiunge l’apice nel caso del consigliere comunale Intrieri Giuseppe, il quale concentra sulla sua persona, oltre alla carica di consigliere comunale di maggioranza, anche le cariche di presidente della commissione consiliare Lavori Pubblici e di assessore di fatto ai Lavori Pubblici”.
Maurizio Feraudo, “alla luce delle macroscopiche illegittimità ravvisabili negli atti di delega oggetto della presente istanza che, di fatto, hanno aumentato ad 11 il numero degli assessori, chiede a S.E. Ill,ma di attivare, al cospetto del Governo, la procedura di cui all’art. 138 Tuel, così da addivenire all’annullamento degli atti oggetto del presente lamento”.
In premessa, Feraudo ricorda anche che “lo statuto del Comune di Acri all’art. 28, comma 5, prevede che: “Il Sindaco, per particolari esigenze organizzative, per singole attività e/o materie, può delegare parzialmente o totalmente i consiglieri comunali (…) La delega, che non potrà riguardare materie o attività già ricomprese nelle deleghe conferite agli assessori in carica, dovrà (…) e contenere specificatamente le attività da espletarsi ed i tempi di validità della stessa”.
ECCO L’ISTANZA SCARICA DA QUI
Da “Il Quotidiano del Sud” del 26-09-2017 Piero Cirino