ACRI – La Corte di Appello di Catanzaro, con sentenza dello scorso 12 luglio, ha respinto il ricorso di Giacomo Cozzolino contro la sentenza di primo grado, emessa nel settembre 2013 dal Tribunale di Cosenza, nella persona del Giudice Vincenzo Lo Feudo, che lo condannò al risarcimento dei danni e alle spese legali, per il reato di diffamazione a mezzo stampa ai danni di Maurizio Feraudo. I fatti risalgono al mese di febbraio del 2010, in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Giacomo Cozzolino era presidente del consiglio comunale uscente e aveva appena vinto le primarie quale candidato a sindaco del centrosinistra. Maurizio Feraudo era invece consigliere regionale e rappresentava a Palazzo Campanella Italia dei Valori, impegnato a rinnovare l’incarico nelle immienti elezioni regionali. In quei mesi vi fu una escalation di reciproche accuse, che, secondo i giudici, trascesero i limiti della dialettica politica. I due fino a pochi mesi prima erano dalla stessa parte politica, impegnati a sostenere l’amministrazione comunale guidata da Elio Coschignano. Emersa la designazione di Cozzolino a candidato a sindaco, chiamato a raccogliere l’eredità dell’amministrazione uscente, Maurizio Feraudo non fece assolutamente mistero delle sue convinzioni, secondo le quali il presidente del consiglio comunale uscente non fosse la scelta migliore per il centrosinistra. Coccolino perse le elezioni e Feraudo non fu confermato a Palazzo Campanella.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 21-07-2017 Piero Cirino