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Acri-E’ allarme per il futuro dell’ospedale

Mentre si continua a discutere sulla opportunità di apportare significative modifiche al famigerato decreto 30, firmato dal commissario alla Sanità, Massimo Scura, l’ospedale di Acri continua a perdere pezzi.
L’ultima vicenda, in questo senso, l’hanno segnalata i consiglieri comunali di opposizione, tra cui milita anche la Dott.ssa Ester Manes, medico in servizio presso la struttura ospedaliera “Beato Angelo”.
Una nuova e recente disposizione ha infatti determinato la necessità, per uno dei cinque Chirurghi del nosocomio acrese, il Dott. Carmine Azzinnari, di garantire, per due giorni a settimana, la reperibilità notturna all’ospedale di Castrovillari.
Inutile dire che si tratta dell’ennesimo segnale di un inesorabile depauperamento delle risorse umane in servizio in una struttura che di personale ulteriore avrebbe invece bisogno. Il decreto 30 dispone il riferimento allo Spoke di Rossano, nelle more della sua attuazione intanto però c’è personale medico che prende la strada per il Pollino.
Con Castrovillari era stato negli anni scorsi realizzato, quantomeno sulla carta, uno Spoke in cui i due ospedali avrebbero dovuto sostanzialmente dividersi i compiti e le unità operative complesse. Questo non è mai avvenuto, perché non c’è mai stato un rapporto tra pari, determinando una lenta e inesorabile emorragia che ha svuotato il “Beato Angelo”.
L’amministrazione comunale nel frattempo ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro il decreto 30 di Scura e si susseguono i tavoli tecnici per produrre idee da sottoporre al commissario. L’ultimo, tra amministrazione comunale, consiglieri, forze politiche e operatori sanitari, si è tenuto lunedì scorso. Si è trattato di una riunione interlocutoria, cui ne seguiranno altre nei prossimi giorni.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 18-06-2016.

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