Dopo le opposizioni e la Laca, anche la Cgil si schiera contro l’esternalizzazione dei tributi comunali, chiedendo la revoca della relativa delibera consiliare.
“Al sindaco Tenuta – scrive in una nota Giuseppe Ferraro, segretario della Cgil di Acri – piacciono le esternalizzazioni: dopo il trasporto degli alunni, i rifiuti, la mensa scolastica, ha deciso di privatizzare la “concessione del servizio di gestione e riscossione volontaria e coattiva delle entrate comunali”, non tenendo conto delle motivazioni espresse dalla Corte dei Conti, che, nel rigettare il piano di riequilibrio, tra le altre motivazioni non riteneva affidabile l’esternalizzazione del servizio”.
Inoltre “con arroganza il sindaco Tenuta non ha preso minimamente in considerazione la richiesta sottoscritta dalle associazioni sindacali, di categoria, politiche e di cittadini con la quale si chiedeva una convocazione del consiglio comunale. Ci chiediamo che idee di democrazia e partecipazione ha in mente il sindaco, che prende in considerazione solo le sottoscrizioni che vanno nella sua stessa direzione”.
Per Ferraro, “l’intento del sindaco Tenuta sarebbe quello di organizzare, in maniera più funzionale e con indubbio vantaggio economico per la collettività, la gestione di un servizio evidentemente dispendioso ed improduttivo. Chiediamo al Sindaco Tenuta: ma sei sicuro che con questa scelta si risparmiano soldi pubblici?
La storia – prosegue la nota – purtroppo dice di no, dove sono state fatte privatizzazioni così spinte, non solo non si è risparmiato, ma i servizi sono peggiorati.
Il servizio tributi gestito sino ad oggi direttamente dal Comune, a mezzo di suoi dipendenti, è stato implementato con l’ultimo piano economico e gestionale, affermando in sede di informativa sindacale che si stava andando nella direzione giusta e che per aumentare i risultati già apprezzabili ed una banca dati di tutto rispetto serviva aumentare le risorse umane. Perché dunque il sindaco decide di punto in bianco di svendere, banca dati compresa, un servizio che funziona?”.
Infine, “dato che il servizio comunale funziona, è palese come l’operazione non intenda valorizzare quanti, dipendenti comunali e Lsu-Lpu, hanno contribuito all’efficienza del medesimo”.
Il Comune di Acri “deve convocare le organizzazioni sindacali e chiarire quali determinazioni intenderà adottare nei confronti dei lavoratori ad oggi utilizzati nel servizio che darà in concessione, anzi avrebbe dovuto farlo prima di strombazzare ai quattro venti il bando di gara”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 21-12-2016 Piero Cirino