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Acri-Il Comune di Acri entra nella fondazione Mab Sila

Il consiglio comunale, nella lunghissima seduta di mercoledì scorso, durata circa sedici ore, a tarda notte ha licenziato l’adesione del Comune di Acri alla Fondazione Mab Sila.
Si tratta di una decisione che va ben oltre il semplice adempimento formale, perché ha alle spalle anche una storia politica.
Infatti questa adesione fu rifiutata all’epoca dell’amministrazione guidata da Nicola Tenuta. Quella decisione, ratificata con delibera del consiglio comunale del 4 aprile 2016, scatenò all’interno dell’allora maggioranza un autentico putiferio, che portò alle dimissioni del vicesindaco e assessore all’Ambiente, Salvatore Ferraro, convinto assertore dell’ingresso nella fondazione.
In ogni caso, per arrivare a quella decisione, in cui influirono in maniera significativa le pressioni di alcune categorie, tra cui quella dei cacciatori, preoccupati da eventuali vincoli restrittivi, ci fu bisogno di una lunga gestazione. Nell’ultima seduta, dopo l’una di notte, invece l’attuale maggioranza, con il voto a favore di settori delle opposizioni, ha deliberato l’adesione in circa mezz’ora, facendosi forte anche del lavoro fatto nel passato.
Le minoranze avevano richiesto il rinvio del punto, ma la maggioranza è stata irremovibile, anche perché, come ha spiegato il sindaco Pino Capalbo, questo è stato uno dei cavalli di battaglia dell’attuale compagine di governo in campagna elettorale. Tra i consiglieri presenti a quell’ora ha votato contro solo Emilio Turano. La discussione, introdotta dall’assessore all’Ambiente Rossella Iaquinta, è stata inevitabilmente condizionata dall’ora e dalla stanchezza e non è durata più di venti minuti. Qualche chiarimento alla Iaquinta è stato richiesto anche dai banchi della stessa maggioranza, soprattutto in relazione ai vincoli che l’adesione comporta per il territorio. Sia l’assessore che il sindaco hanno poi tranquillizzato il consigliere Angelo Gencarelli.
Il Programma “Uomo e Biosfera” (Mab – Man and Biosphere) è un iniziativa intergovernativa, del settore scienze dell’Unesco, che ha per obiettivo principale quello di promuovere, sin dal 1971, l’idea che sviluppo socioeconomico e conservazione degli ecosistemi e della diversità biologica e culturale non siano incompatibili fra di loro: in sintesi, il concetto che oggi chiamiamo “Sviluppo Sostenibile”.

 

Da “Il Quotidiano del Sud” dell’08-09-2017 Piero Cirino

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