“Gli acresi – si legge in una nota – non sono il bancomat per ripagare i danni causati dalla cattiva politica. Il Partito Democratico ha da subito sostenuto che, nonostante la difficile situazione, il dissesto si doveva e si poteva evitare”.
L’amministrazione Tenuta “ha invece deciso, senza valutarne le conseguenze, di deliberare lo stato di dissesto dell’ente Comune, tutto questo senza calcolare le drammatiche conseguenze e ripercussioni per la cittadinanza.
Agli occhi di tutti -prosegue il Pd – è parso francamente inverosimile e insensato che gli stessi autori della delibera abbiano presentato ricorso al dissesto presso le autorità competenti”.
Con la sentenza del 30 aprile, “la Corte dei Conti ha accettato la richiesta di ricorso, pertanto al Comune di Acri non verrà più iscritta la procedura di fallimento economico-finanziario. Ricordiamo ai nostri attuali amministratori che è giunta l’ora di lavorare seriamente, di smetterla con le farse prima delle incompatibilità e poi della situazione finanziaria, la cittadinanza attende risposte e spera che l’attuale immobilismo, conseguenza di una palese incapacità politico-amministrativa, venga sostituito con un piano di sviluppo per la nostra cittadina”.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 07-05-2014.