ACRI : Il Tribunale non riconosce tempo indeterminato ad LSU
Nei giorni scorsi, il Tribunale Ordinario di Cosenza ha rigettato la richiesta di una lavoratrice Lsu, impiegata come vigile urbano, di riconoscere un rapporto di lavoro con il Comune, divenuto a tempo indeterminato.
Nella richiesta, costei, dopo aver premesso di prestare servizio dal 1997 nel Comune di Acri come Lsu e di essere stata avviata come vigile urbano presso il Comando di Polizia Municipale, chiedeva al Tribunale “di accertare e dichiarare che il rapporto di lavoro intercorso e intercorrente” con il Comune “ha il carattere di subordinazione e simula un rapporto di lavoro a tempo indeterminato”.
In base alla richiesta, la lavoratrice sostiene che “sin dall’inizio della utilizzazione a tempo pieno(gennaio 2002), ha svolto in concreto compiti esorbitanti rispetto al progetto di riferimento”.
Il Comune di Acri si è costituito, ha chiesto il rigetto della domanda e il Tribunale gli ha dato ragione, con sentenza depositata lo scorso 25 settembre.
Per il giudice, “la posizione dell’attore non è condivisibile e appare invece fondata quella del convenuto”.
La lavoratrice “è stata avviata come vigile urbano e ha svolto effettivamente proprio le mansioni di vigile urbano; sicché la esorbitanza dei compiti di cui si duole non trova riscontro”.
Dato che ha svolto mansioni di vigile urbano, è normale che le sue mansioni risultino analoghe a quelle degli altri vigili urbani,anche se di ruolo. La sottoposizione a direttive, orari e turni come i vigili di ruolo è coerente con le mansioni dalla stessa svolte, in conformità con il suo atto di avviamento”.
Per il Tribunale, “non si può ritenere che l’attività svolta dall’attrice abbia esorbitato da quella a lei riferibile come Lsu. La prestazione di attività come Lsu non comporta la instaurazione di un rapporto di lavoro”.