Come spesso capita, il consiglio comunale, all’indomani dell’ennesima riunione, lascia diversi spunti di interesse.
Venerdì pomeriggio, la seduta, che il consigliere Natale Viteritti ha definito “a porte chiuse”, non essendoci né la diretta radio, né quella televisiva, che doveva limitarsi a prendere atto di qualche cambiamento trai i capigruppo e le commissioni consiliari, oltre che discutere di randagismo, qualche elemento utile al cronista l’ha offerto.
E’ infatti la posizione di Cosimo Fabbricatore a destare interesse. L’ex presidente del consiglio, di fatto sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, com’era prevedibile, se l’è legata al dito.
Da navigato politico qual è non ha finora usato la clava, votando per il suo successore e permettendo alla maggioranza di poter continuare a essere tale anche nelle commissioni. Soprattutto finora ha permesso alla sua stessa coalizione di continuare a governare.
Nel suo intervento di venerdì, Fabbricatore ha ribadito di essere parte integrante della maggioranza, ma ha fatto chiaramente capire che al suo interno vuole ritagliarsi una sua autonomia. In pratica, la sua sarà una posizione “pesante” in tutte le scelte che l’amministrazione comunale, da qui a fine legislatura, cioè fino a primavera 2018, andrà a fare.
L’ex presidente del consiglio comunale è candidato alla carica di consigliere provinciale nelle lezioni del prossimo 29 gennaio, nella lista “Cosenza azzurra”. Le solite malelingue sostengono che sia una sorta di banco di prova per la tenuta della maggioranza in vista del rush finale di legislatura, aggiungendo che se Fabbricatore non dovesse raccogliere tutti i voti che ad Acri si aspetta di raccogliere dai consiglieri comunali del suo schieramento, potrebbero esservi conseguenze letali per Tenuta e soci.
Sono solo voci, che ovviamente i protagonisti si affretteranno a smentire, ma non è detto che non ci abbiano azzeccato. Al di là di questo aspetto, tuttavia, c’è da registrare un dato politico incontrovertibile: l’avvicendamento alla presidenza del consiglio comunale per la maggioranza è stato tutt’altro che indolore e potrebbe rivelarsi un errore fatale. Oggi la coalizione che governa ha la maggioranza per un solo voto e non può certo permettersi il lusso di ulteriori sfilacciamenti.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 15-01-2017 Piero Cirino