Sebbene alla fine i numeri per far passare il bilancio consuntivo 2014 non siano mancati, la maggioranza esce con le ossa rotte dall’ultimo consiglio comunale.
Intanto è costretta a subire lo strappo dei consiglieri Luigi Cavallotti, Natale Viteritti e Pietro Pettinato, che con i colleghi delle opposizioni hanno votato un documento di sfiducia al presidente del consiglio comunale Cosimo Fabbricatore.
Quello che fa più rumore evidentemente è il peso politico di questa azione, che rappresenta l’epitaffio della compattezza della maggioranza.
Altro segnale è venuto dal voto sul rendiconto dello scorso anno. Cavallotti e Viteritti si sono astenuti, Pettinato lo ha votato, ma con riserva.
Al sindaco Nicola Tenuta non è sfuggita la gravità della situazione e ha chiaramente detto di non essere attaccato alla poltrona e che, in caso di ulteriore sfilacciamento della maggioranza consiliare, non avrebbe alcun tentennamento nel presentare le sue dimissioni.
Nei loro interventi, Cavallotti e Viteritti hanno rivolto bordate all’indirizzo dell’esecutivo che neanche le opposizioni.
Costoro e Pettinato è da tempo che vanno ripetendo, come un mantra, la necessità di un azzeramento della giunta comunale. Particolarmente duro, a proposito, nei confronti degli assessori Ottone Martelli e Paola Capalbo, è stato Luigi Cavallotti, definendo, in pratica, inconsistente il loro apporto all’azione dell’esecutivo.
La maggioranza che sostiene la giunta guidata da Nicola Tenuta è espressione di un cartello di liste civiche, che si è presentato al cospetto del corpo elettorale in netta contrapposizione alla famigerata partitocrazia, denunciando la natura obsoleta dello strumento partito.
Il paradosso è che quel che sta accadendo è la precisa riproposizione di rituali che fanno organicamente parte della storia dei vecchi partiti, cioè esattamente di ciò che le liste civiche avrebbero voluto far sparire.
Sembra un film già visto in occasione dell’esperienza di centrosinistra guidata dal sindaco Elio Coschignano.
In quella circostanza, l’azione amministrativa fu fortemente rallentata dalle rivendicazioni di esponenti di partito spesso autoreferenziali, determinando sovente una situazione di blocco dell’azione dell’esecutivo e frequenti avvicendamenti tra i collaboratori di un sindaco costretto a fronteggiare autentici aut aut.
Nicola Tenuta non è un uomo politico di primo pelo e sa che non può farsi sfibrare da simili atteggiamenti; sa che se cede ora è costretto a sistematici compromessi che indebolirebbero sia la sua figura che l’azione del governo cittadino. Ecco perché ha risposto a muso duro a chi, per dirla che non le sue parole, ha teso un agguato a Fabbricatore, parlando a nuora perché suocera intenda, dicendosi disponibile a regolare i conti senza infingimenti.
Il sindaco si è detto disponibile a un confronto a tutto campo in maggioranza, ma senza posizioni precostituite e ricordando i motivi che stanno alla base di questa esperienza amministrativa.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 04-05-2015.