Nei giorni scorsi il deputato Francesco Sapia, del Movimento 5 Stelle, aveva sollevato un possibile caso di incompatibilità tra l’attività politica e quella sindacale per Mario Fusaro, presidente del consiglio comunale di Acri. Ieri la risposta di quest’ultimo.
“Suscita meraviglia e sconcerto – scrive Mario Fusaro in una nota -, ma raggiunge anche elevati livelli di grottesco quando un parlamentare, nel caso fattispecie l’on. Francesco Sapia, si “misura” con la manifesta malignità di qualche cattivo informatore (categoria quella dei delatori, come la gramigna, che pensavamo si fosse estinta, ma che resiste!) del luogo, adducendo idiozie che non scomodano di certo lo scrivente, né testi, né insigni amministrativisti, producendo un’interpellanza (verifiche di competenza) parlamentare”.
Dunque, “Mario Fusaro, poiché presidente del consiglio comunale di Acri, sarebbe “incompatibile” perché detiene quote alla Banca d’Italia, ad Istituti elvetici, e inoltre è socio di beni comunali o altro che potrebbero configurare un doppio ruolo di controllore/controllato? Nulla di tutto ciò. Fusaro, per meriti lavorativi e perché un onesto professionista e senza alcun ego (con modestia), persona stimata e affidabile, vive di lavoro; se dopo anni di sacrifici e impegni gli è stato affidato il ruolo di coordinare il 118 Suem, cosa centra la Cgil, il Comune, onorevole Sapia compreso?
Di cosa si fosse “macchiato” Fusaro non è dato saperlo.
Solo invidie anguste di paese – prosegue la nota – che manifestano gravi disagi. Peccato! Anche e soprattutto per Sapia, che dovrebbe interessarsi di altro; di problemi veri e gravosi irrisolti da tanti anni con cui la Calabria non riesce a misurarsi e che cadono a pezzi ogni giorno. Perché questo è il compito di un deputato, non certo “raccogliere” scempiaggini di paese che angosciano l’animo solo di qualche sì disilluso”.
Infine, “nient’altro, e ritenendo “chiusa” quest’altra polemica sempre connessa alla presidenza delle assise, ma guarda un po’ com’è importante, mi torna in mente come la nostra Italia avesse bisogno di altre conduttrici. Come dire:.. “Italia patria mia, vedo le mura e gli archi; e le colonne e i simulacri e l’erme; torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo (..)”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 31-10-2018 Piero Cirino