Acri- Ospedale, revocata la reperibilità notturna del chirurgo
La disposizione della reperibilità notturna per due volte a settimana da garantire all’ospedale di Castrovillari per un chirurgo in servizio in quello di Acri è stata revocata.
La vicenda in sé tuttavia ha un valore emblematico, perché dice molto delle tensioni che lo Spoke Acri – Castrovillari ha provocato.
Al Dott. Carmine Azzinnari, uno dei cinque chirurghi dell’ospedale “Beato Angelo”, era stato chiesto di rendersi disponibile, in caso di bisogno, per il nosocomio di Castrovillari, che, per tutta una serie di ragioni, negli ultimi tempi ha avuto problemi di personale medico nell’unità operativa complessa di Chirurgia.
Questo ha provocato una serie di reazioni, tra le quali quella del sindaco Nicola Tenuta, che hanno portato alla decisione di trovare soluzioni alternative.
Già in precedenza c’era stata una polemica innescata dallo spostamento di due ginecologi nella struttura sanitaria del Pollino. A queste latitudini c’è la convinzione che la soluzione dello Spoke Acri – Castrovillari abbia finito per penalizzare oltremodo il “Beato Angelo”. Non la pensano così alla Direzione Sanitaria, che ieri ha fatto trapelare una certa irritazione per una “lenta e inesorabile emorragia che ha svuotato il “Beato Angelo””. Non ci sono state reazioni ufficiali, ma da ambienti vicini alla Direzione Sanitaria si è fatto sapere che “da Acri non è stato trasferito a Castrovillari nemmeno un bisturi, tantomeno personale sanitario”.
Non ci sono elementi per dire il contrario sull’attrezzatura, ma che Acri dal rapporto con Castrovillari, in termini di risorse umane, non abbia tratto beneficio è un dato di fatto. C’era sulla carta, solo per fare un esempio, un percorso nascita che nel centro presilano non è mai decollato.
In questo momento c’è tuttavia un problema di definizione, perché il “Beato Angelo” non è più uno Spoke, ma non è ancora ospedale di zona disagiata e soprattutto continua a persistere la “dipendenza” da Castrovillari, sebbene il nuovo decreto, peraltro impugnato dal Comune, ne abbia previsto una nuova in direzione Rossano.
Il sindaco Nicola Tenuta in consiglio comunale ha riportato la volontà del commissario Massimo Scura a rimettere mano al decreto 30. In attesa di capire cosa significhi, la struttura sanitaria vive in una sorta di limbo che certamente non induce a ottimismo.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-06-2016.