Si tratta del terzo e ultimo lotto, che dovrebbe consegnare alla città una struttura attesa da tempo.
Il Comune di Acri aveva indetto il bando nel maggio 2012, con un importo a base d’asta di 1 milione 780 mila euro. La gara veniva aggiudicata al Gruppo Sapa s.r.l., mentre seconda risultava la ditta Mastrosimone Costruzioni s.r.l.
Quest’ultima ritenne di avere ragioni tali da rivolgersi al Tar, che nell’estate scorsa le diede ragione. In giudizi,o in questo caso, oltre alla ditta Sapa, si era costituito il Comune.
Ennesimo capitolo al Consiglio di Stato, che ristabilisce, senza che il Comune in questo grado di giudizio si fosse costituito, la graduatoria iniziale, riconsegnando quindi i lavori al Gruppo Sapa.
L’ultima sentenza ha legittimato la soddisfazione dell’ufficio Gare e Appalti del Comune di Acri, da sempre convinto della validità dei criteri che avevano portato all’aggiudicazione della gara.
Le argomentazioni che Armando Covello e collaboratori avevano addotto per giustificare la loro scelta sono pressoché identiche a quelle che stanno alla base della sentenza del Consiglio di Stato. Nelle controdeduzioni, la collaborazione dei dipendenti comunali è dunque risultata decisiva, ai fini della contesa legale.
L’ufficio è stato da tempo smantellato, poiché nelle intenzioni della nuova amministrazione comunale c’era la volontà di decentrare le gare, responsabilizzando e rendendo autonomi i diversi settori dell’ente. Ora si vorrebbe invece ripensare questa scelta, nella consapevolezza che quell’ufficio costituiva una preziosa risorsa, di cui il Comune può ancora avvalersi.
L’ufficio Gare e Appalti finora ha dovuto affrontare numerosi contenziosi e li ha vinti tutti; in alcuni casi, anche condanna della parte avversa alle spese legali. Sono dati che testimoniano una efficienza provata sul campo.
Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 07-05-2014.