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Acri- Passa in consiglio la rideterminazione le tasse comunali

Come da copione, passa con i soli voti della maggioranza in consiglio comunale la rideterminazione delle tariffe locali. Nove quelli a favore, otto i contrari.
Era un atto dovuto e imposto dalla dichiarazione di dissesto finanziario, che le assise municipali hanno ratificato nella seduta del 27 dicembre scorso.
Nella riunione di giovedì un unico punto all’ordine del giorno: Rideterminazione della misura delle imposte, tasse locali e tariffe per servizi produttivi e a domanda individuale, ai sensi degli articoli 246 e 251 del decreto legge numero 267 del 2000.
E’ stato il sindaco Nicola Tenuta, nelle vesti di assessore al Bilancio, a spiegare i contenuti della relativa delibera, che avrà efficacia per ben cinque anni. Rispetto allo scorso anno vi sono sostanzialmente solo trascurabili differenze, quantificabili in circa 31mila euro di aumenti.
Per il resto, l’impianto delle aliquote, essendo già state alzate al massimo in passato, rimane inalterato.
Tenuta ha spiegato che l’amministrazione comunale consegnerà all’organo di liquidazione, composto da una terna commissariale che non si è ancora insediata, una massa attiva di 16 milioni di euro e una passiva di oltre otto.
Per la maggioranza, la manovra è l’ennesima dimostrazione della capacità dell’amministrazione comunale di far fronte anche a situazioni fortemente critiche, per le opposizioni sono proprio Tenuta e soci ad aver determinato il dissesto sbagliando la redazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, sonoramente bocciato dalla Corte dei Conti calabrese prima e dalle sezioni riunite della magistratura contabile poi.
La discussione ha risentito di un clima da campagna elettorale, sebbene manchi ancora una anno e mezzo per l’appuntamento con le urne. Tanta propaganda, pochi gli sprazzi di ragionamenti politici scevri da posizioni precostituite.
Come spesso capita nei confronti sui temi legati al bilancio finanziario dell’ente, nella discussione finisce di tutto e in molte circostanze si perde di vista l’oggetto.
Non sempre gli scambi sono stati fatti con il galateo in mano e non sono mancati i momenti di tensione.
La riunione di giovedì ha comunque certificato l’apertura di una lunga campagna elettorale, con un clima tutt’altro che sereno tra le forze politiche.
A inizio seduta, il consiglio ha perso quasi un’ora e mezza per stabilire se fosse stato possibile riprendere e registrare i lavori. Una discussione francamente evitabile, conclusasi in maniera incomprensibile.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 28-01-2017 Piero Cirino

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