Acri: Polemica sulla controversia con il Consorzio Stabile Olimpia
ACRI “A pochi giorni dalla scadenza per la convocazione del parlamentino locale e dall’approvazione in consiglio (scadenza prevista per il 31 luglio) dell’atto intermedio che valuta le modifiche da apportare per la salvaguardia degli equilibri di Bilancio – fanno sapere i consiglieri del gruppo “Movimento Acri Democratica” – non risultano ancora previste le somme per eventuali soccombenze da parte dell’Ente in merito alla sentenza di primo grado che ha condannato il Comune al risarcimento di oltre 1 milione di euro nei confronti del Consorzio Stabile Olimpia”. Come avevano già segnalato Natale Viteritti e Luigi Cavallotti, non ci sarebbe traccia delle somme di risarcimento, “oltre alle spese pari ai 2/3 per il Ctu sul totale di 55mila euro e per il collegio arbitrale su un totale di circa 25mila euro” che l’Ente sarebbe costretto a pagare in virtù dell’esito sfavorevole del lodo arbitrale contro il Consorzio Stabile Olimpia, che era risultato aggiudicatario di un appalto di lavori per circa 311mila euro. Viteritti e Cavallotti ritengono che “tale spreco di denaro pubblico”, considerando ad oggi le spese sostenute, tra cui le parcelle legali per l’avvocato Rusconi di Lecco, a cui è stato anche assegnato l’incarico di ricorrere in Appello, “potevano essere ridotte”, visto che sarebbero stati messi in campo “tentativi di composizione amichevole e accordo bonario tra le parti anche dopo la sentenza del lodo” per risolvere la controversia. Ma a tale osservazione aveva già replicato il Comune, attraverso il settore Affari generali, con una risposta all’interrogazione presentata lo scorso mese di ottobre dagli stessi consiglieri, in cui si faceva notare che “non risultavano agli atti accordi bonari formalizzati né richieste scritte in tal senso” Lo scenario però, a detta dei consiglieri “scomodi”, pare sia diverso da quello prospettato dal sindaco Tenuta. “A noi, e non solo a noi – proseguono Viteritti e Cavallotti – è noto che vi sia stata una riunione, seppur informale, a cui avrebbe partecipato, l’assessore agli Affari legali Martelli, il segretario Comunale , un rappresentante del Consorzio Stabile Olimpia oltre ad alcuni funzionari e tecnici ( l’ex dirigente del settore ing. Elio Feraudo, il responsabile del settore geom. Cosimo Terranova, la direzione dei lavori Arch. Cinzia Pancaro), in cui sia sarebbe stata pattuita un’ipotesi di accordo transattivo di circa 70mila euro”. Se così fosse c’è da chiedersi come mai il sindaco Nicola Tenuta non abbia proceduto a definire la trattativa in tempo debito, senza compromettere ulteriormente la posizione debitoria del Comune con somme di gran lunga superiori al presunto accordo. A maggior ragione se in questo tentativo di conciliazione fosse intervenuto, così come sostengono i consiglieri di minoranza, anche un membro della sua giunta, l’assessore Ottone Martelli, che non ha mai smentito di aver preso parte al tavolo. Ancora una volta il sindaco avrebbe optato per non seguire le indicazioni di un suo fedelissimo (ricordiamo la battaglia fallimentare dell’ex assessore Ferraro per l’adesione alla Fondazione Mab Sila che porto alle dimissioni dello stesso). “Come mai la riunione non ha portato ad alcun risultato? – si domandano Viteritti e Cavallotti – aspettiamo di conoscere dai diretti interessati le motivazioni per la quale si è deciso di non procedere al probabile accordo sui 70mila euro spendendo 10 volte di più. Ad oggi l’eventuale accordo transattivo avrebbe generato un esborso di gran lunga inferiore alle spese per Ctu, collegio arbitrale e spese legali.Altro dato importante è che in sede di approvazione degli equilibri di bilancio – concludono i consiglieri di “Movimento Acri Democratica” – il debito della sentenza di primo grado di 1.009.345 euro, se non supportata da adeguata copertura, porterà al dissesto da parte dell’Ente. Di tutto ciò i cittadini continueranno a pagare le scelte di una politica scellerata”. Staremo a vedere come finirà anche questa volta l’ennesimo “film”.
t.c – fonte La Provincia di Cosenza