di Piero Cirino – Il Quotidiano del Sud
Acri – Una lite degenerata e un ragazzo in coma. E’ accaduto nella giornata di sabato nel centro cittadino a poche centinaia di metri dalla Basilica di Sant’Angelo d’Acri. La vittima è un ragazzo afgano, da anni trapiantato nel centro presilano, in cui è ormai pienamente integrato. Documenti a posto e una città che ormai sente sua. M.W., 22 anni, ora lotta tra la vita e la morte, in un letto dell’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. E’ in coma farmacologico, dopo essere stato colpito con una pala da P.A., 52 anni di Acri, al culmine di una lite. Il ragazzo pare rivendicasse ciò che avanzava per dei lavori svolti per conto dell’uomo. Si era recato a casa sua , in compagnia di un suo connazionale, che, come lui, vive ad Acri da tempo. Qui è scoppiata la lite, sulla cui dinamica indagano i carabinieri di Acri. M.W., ad Acri da tutti conosciuto come Angelo, subito dopo essere stato colpito è caduto a terra, dopo aver riportato evidenti ferite alla testa. Lo ha soccorso prontamente il ragazzo in sua compagnia, che a piedi lo ha accompagnato alla stazione dei carabinieri. Lo ha sorretto per l’intero tragitto, di circa due chilometri, mentre il suo amico versava in uno stato di sofferenza. Una volta giunti in caserma, i militari della Benemerita hanno immediatamente avvertito il 118, i cui sanitari, prontamente intervenuti , hanno fin da subito compreso la gravità delle ferite riportate dal ragazzo. E’ stato trasferito in ambulanza a Cosenza, dove è in coma. Durante la giornata di ieri molti suoi conoscenti hanno cercato di sapere quali fossero le sue condizioni, ma i sanitari in servizio all’ospedale non hanno potuto diffondere notizie sullo stato di salute del ventiduenne M.W. ad Acri infatti ha tanti amici, ma non ha parenti. P.A. è invece a piede libero, in attesa di stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto e le sue responsabilità