Acri, «Ridateci il nostro ospedale»: l’appello del Comitato “Uniti per l’ospedale Sant’Angelo”
Pubblichiamo la seguente lettera, a firma di Iolanda Magliari, presidente del Comitato “Uniti per l’ospedale Sant’Angelo d’Acri” e indirizzata al sindaco di Acri Pino Capalbo, al commissario dell’Asp di Cosenza Graziano, al prefetto di Cosenza Ciaramella, al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e al presidente della Commissione Sanità regionale Pasqualina Straface.
Il Comitato “Uniti per l’ospedale Sant’Angelo d’Acri”, da me rappresentato in qualità di Presidente, vuole porre alla Sua cortese attenzione la grave disfunzione sanitaria in cui versa il nostro territorio a causa del progressivo depotenziamento che nel corso degli anni sta subendo l’ospedale “Beato Angelo d’Acri.
Siamo consapevoli della difficile situazione della sanità a livello nazionale e della complessità di problemi a livello regionale, ma riteniamo che la difficoltà sanitaria che vive il territorio di Acri sia assolutamente urgente, per cui chiediamo alle SS.LL. di voler intervenire per porvi rimedio.
Nella riorganizzazione da proposta dall’On. Occhiuto, in qualità di Commissario alla sanità della nostra regione, il presidio ospedaliero “Beato Angelo” è indicato quale Ospedale di zona disagiata, ed effettivamente lo è.
Acri, come certamente noto alle SS.LL, è un paese interno e di montagna, con un territorio che si estende dalle pendici della Sila e arriva ai confini di Corigliano, con case sparse, una rete viaria particolarmente difficoltosa, senza strade a scorrimento veloce. Il nostro ospedale serve una popolazione di circa 60.000 utenti, tra i residenti locali e quelli dei paesi limitrofi.
Il Comitato fa presente che già da tempo i LEA per i cittadini acresi non sono garantiti e la loro soglia continua ulteriormente ad abbassarsi.
Ne deriva così, da un lato, la negazione del diritto alla salute di una fetta di cittadini e dall’altro uno spreco di denaro pubblico in quanto l’ospedale di Acri è tuttora dotato di una struttura, di strumentazioni e di personale idonei e, nel complesso, adeguati ad un suo pieno funzionamento, eppure non lo si fa funzionare.
In particolare, vogliamo evidenziare che:
- Nella struttura sono presenti due sale operatorie efficienti, funzionanti e con moderne tecnologie (sia per DS e sia per acuti), così come evidenziato solo qualche mese fa dai sopralluoghi politici e tecnici che si sono avvicendati.
OGGI LE DUE SALE NON SONO UTILIZZATE ed anche gli interventi in DS, seppure previsti (interventi di flebologia. cataratta etc.) non vengono più effettuati ad Acri (tanti sono i disagi per i malati ed i parenti). Le prestazioni endoscopiche (gastroscopie e colonscopie hanno lista completa fino a fine anno, che si potrebbe riaprire per ulteriori prestazioni con l’ausilio di una unità di personale infermieristico.
- Nell’ospedale ci sono Tac, Risonanza e strumentazione per RX che consumano energia ma sono sottoutilizzati in quanto riservati ai soli pazienti interni programmati.
Oggi queste strumentazioni, anche per carenza di personale, sono usate sporadicamente, solo per gli interni, e spesso i degenti vengono portati altrove con l’ambulanza, con aggravio di spesa. Gli esterni anche per una semplice RX, da qualche mese a questa parte, devono prenotarsi in altre strutture, allungando così anche le liste di attesa.
- C’è il laboratorio di analisi con ottima strumentazione, ma al momento funziona ad accessi limitati.
- Anche le visite specialistiche sono a liste bloccate ed i medici sono utilizzati in altre mansioni per carenza di personale.
Inoltre, il Poliambulatorio perde progressivamente prestazioni. Oggi non sono più presenti prestazioni di tipo cardiologico e endocrinologiche e le visite ortopediche, angiologiche e diabetologiche sono esigue.
- Anche le gestanti vivono la difficoltà di doversi spostare altrove anche solo per fare un tracciato, le prestazioni legate alla ginecologia risentono della carenza di unità di personale infermieristico.
- Esiste attualmente un Pronto Soccorso efficiente, anche se in sofferenza di personale e con turni massacranti, di cui non abbiamo trovato traccia nella Sua riorganizzazione, così come non sono previsti per Acri posti OBI.
- Il Reparto di medicina, che è l’unico ad oggi ancora presente come unità complessa, seppure in sofferenza di personale, richiede necessariamente e con urgenza una manutenzione ordinaria sia per la dignità dei malati e sia per quella del personale sanitario. Pittura, pavimenti, porte, bagni, sono indegni di un ospedale del 2023.
ILLUSTRISSIMI,
Il Comitato chiede alla SS.LL. di voler garantire ai cittadini acresi il loro diritto alla salute e alla cura, visto che Acri è forse il paese che ha più distanza e difficoltà viaria di tutta la provincia di Cosenza e che l’ospedale “Beato Angelo” ha sempre avuto e ha numeri e risultati positivi , nonostante i tagli continui
CHIEDIAMO ALLE SS.LL.
Ognuno per le proprie competenze, di dare ai cittadini acresi la possibilità di ricevere le prestazioni sanitarie urgenti, necessarie e adeguate,
ridando alla struttura esistente, viste le attrezzature di cui è già dotato, la possibilità di erogare i servizi fondamentali a regime
e di rivedere anche il taglio dei sei posti letto previsti nonché l’assegnazione in emergenza dei medici cubani a noi attribuiti nell’esigua sola unità per il solo pronto soccorso – potrebbero essere utili altre unità per radiologia –
Certi di un Loro cortese e positivo riscontro, inviamo distinti saluti.