Con la stagione estiva si ripresentano disagi ulteriori a quelli ordinari nell’erogazione dei servizi sanitari del locale nosocomio cittadino.
Molto dipende dalle ferie dei sanitari, che spesso non vengono sostituiti, a tutto svantaggio dell’utente finale.
Così accade che al “Beato Angelo” vengano sospesi i servizi in day hospital, per carenza di personale. La disposizione l’ha firmata il responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Medicina di Castrovillari, Dott. Ferdinando Laghi.
Acri vive nel paradosso di essere dipendente ancora dal nosocomio del Pollino, nonostante difatti lo Spoke sia stato archiviato da diverso tempo. In sostanza, la misura è stata motivata con la necessità di dover dislocare il personale sanitario interno, in questa fase estiva, al Pronto Soccorso, chiudendo il day hospital. Risultato: molti pazienti con terapie in atto, senza che nessuno li informasse, da martedì mattina sono costretti a raggiungere, con mezzi propri, altri ospedali. Alcuni di questi sono anziani e, con temperature proibitive, sono costretti a mettersi in auto e farsi accompagnare a Rossano, piuttosto che a Cosenza o Castrovillari.
Che anche in difficoltà di organico si potesse mantenere il servizio o che ciò non fosse possibile, non giustifica l’atteggiamento nei confronti dei pazienti che quantomeno andavano avvisati per tempo.
La sospensione del day hospital è stata segnalata anche al sindaco Pino Capalbo, che, con l’assessore Emanuele Le Pera e il consigliere comunale Fausto Sposato, si è attivato presso la direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, per un aiuto immediato, al fine di ripristinare il servizio al più presto. La risposta è stata che a breve altri due medici raggiungeranno Acri per sopperire a questa momentanea difficoltà. La speranza è che questo avvenga subito e che il calvario per i pazienti interessati duri il più breve tempo possibile.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 13-07-2017 Piero Cirino