Una vicenda processuale che si trascina da tempo ha vissuto ieri l’ennesimo capitolo. L.C. è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, Giusy Ianni, con la formula “per non aver commesso il fatto”.
L’imputato, difeso dagli avvocati Angelo Altomari e Raffaele Rigoli, era giunto in giudizio perché “con più condotte reiterate nel tempo minacciava e molestava F.D.B., infastidendolo e disturbandolo in vari modi; in particolare, lo importunava in ogni occasione propizia, assumeva sistematicamente nei suoi confronti atteggiamenti fortemente aggressivi; ne seguiva gli spostamenti e tentava in un’occasione anche di investirlo. In tal modo cagionava – si legge ancora nel capo di accusa – nella persona offesa un perdurante e grave stato di ansia e di paura, un fondato timore per la propria incolumità e lo costringeva ad alterare le proprie abitudini di vita”.
I fatti si riferiscono a un arco temporale che va da agosto a ottobre 2015. Il Pubblico Ministero Antonio Bruno Tridico aveva chiesto sei mesi per l’imputato, ma il giudice non ha ritenuto valide le ragioni portate a supporto della tesi di colpevolezza. Gli avvocati di F.D.B. hanno già annunciato di ricorrere in Appello.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 14-11-2017 Piero Cirino