Ieri mattina il Gup del Tribunale di Cosenza, Francesco Branda, ha prosciolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, L.C., di Acri, dall’accusa di stalking nei confronti di F.D.B. L’imputato era difeso dagli avvocati Raffaele Rigoli e Angelo Altomari. E’ il secondo proscioglimento per il medesimo capo di imputazione.
Quella tra i due è una vicenda un po’ intricata, che si alimenta anche di accuse a parti invertite, cioè con F.D.B. nelle vesti di presunta vittima di stalking.
Il proscioglimento di ieri si riferisce a fatti che sarebbero accaduti tra novembre 2015 e giugno dell’anno successivo. Secondo il capo di imputazione, L.C., “con più condotte reiterate nel tempo, minacciava e molestava F.D.B., infastidendolo e disturbandolo in vari modi; in particolare lo importunava in ogni occasione propizia, assumeva sistematicamente nei suoi confronti atteggiamenti minacciosi; ne seguiva costantemente gli spostamenti. In tal modo cagionava nella persona offesa un perdurante e grave stato di ansia e di paura, un fondato timore per la propria incolumità e lo costringeva ad alterare le proprie abitudini di vita”. Il Gup ha invece ritenuto che tutto ciò non sussistesse, decidendo per la piena assoluzione di L.C.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 09-05-2017 Piero Cirino[sg_popup id=”5″ event=”onload”][/sg_popup]