Il secondo, invece, comprende una serie di azioni che il Comune dovrà adottare e da sottoporre alla Corte dei Conti, quali risparmi, tagli ed aumenti, da attuare in otto anni per uscire dalla attuale situazione di criticità, ovvero per risanare i dodici milioni, quattro derivati da residui attivi, cioè tributi non incassati e otto da debiti fuori bilancio, ovvero spese previste ed effettuate senza copertura finanziaria.
Il documento sarà inviato a Roma dopo di che la Corte deciderà se dichiarare il dissesto o il pre dissesto. Una seduta caratterizzata da molti numeri ma anche da prese di posizioni politiche alcune delle quali faranno sicuramente discutere.
Il Pd, infatti, non si è comportato in modo unitario. Maria Mascitti e Pino Capalbo si sono astenuti mentre Fabiana Fuscaldo ha votato a favore.
Eppure il giorno prima del consiglio comunale, il Pd aveva diramato una nota nella quale aveva espresso la sua posizione di astensione, evidentemente non condivisa dalla Fuscaldo. Mascitti e Capalbo, invece, hanno motivato la loro scelta. In sostanza il Pd sostiene che “nessuna delle proposte avanzate in più occasioni sono state mai prese in considerazione dalla maggioranza che imperterrita ha continuato ad agire in solitudine non coinvolgimento ed ignorando le minoranze.
Alla luce di tutto ciò la responsabilità nei confronti dei cittadini ci spinge ad esprimere voto di astensione nel tentativo di aderire al fondo salva comuni e quindi di non aggravare ulteriormente con tagli ai servizi e tasse sulla famiglie.
L’auspicio del partito democratico è quello che queste pratiche di chiusura da parte dell’attuale amministrazione non abbiano più a verificarsi per il bene di Acri e dei cittadini stessi. ” Pd spaccato, quindi, e sul web e tra gli iscritti cresce il disappunto.
Più di uno, addirittura ha chiesto l’espulsione dal partito della Fuscaldo che oltre a votare a favore ha anche speso parole di elogio nei confronti del sindaco Tenuta. Che, quindi, può contare su un altro consigliere?