All’Ipsia parte la sfida delle nuove idee e dell’applicazione della tecnologia avanzata per esplorare i fondali marini La subacquea e tutti i suoi aspetti in un meeting con associazioni e università
Di Concetta Guido – Ufficio Stampa IPSIA
Nell’aula magna dell’Ipsia Iti Alberghiero di Acri è partita una nuova sfida scientifica e professionale guardando alla ricchezza del mare. Nei giorni scorsi l’istituto ha ospitato rappresentanti di associazioni ambientalistiche e subacquee (L’Aracne, la Geomeda ISS e Iscadiving di Belmonte Calabro) e ricercatori dell’Università della Calabria (del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale) in un affollato e qualificato meeting con gli studenti e i docenti, in cui si è parlato di nuove idee e nuove applicazioni tecnologiche da impiegare nell’osservazione del mondo marino.
La speciale lezione di subacquea è una tappa del progetto “Salute e benessere”, curato dal professore Damiano Azzinnari, ed è stata aperta dal preside, il professore Guseppe Lupinacci, con lo spirito innovativo che lo contraddistingue.
L’Unical ha illustrato alla giovane platea il progetto Visas (Valorizzazione integrata del siti archeologici sommersi), coordinato dal professore Fabio Bruno e presentato dall’ingegnere Alessandro Lupinacci, che mira a veicolare l’archeologia subacquea come occasione di lavoro e di accrescimento culturale con l’ausilio di moderne tecniche.
L’incontro, coordinato dal professore Giuseppe Pasquale Pellegrino, subacqueo d’esperienza, è stato aperto con la relazione della professoressa Marina De Vincenti che ha messo in evidenza la varietà degli ambienti biologici e le curiosità “organiche” che popolano il nostro mare. Il geologo Carmine Nigro ha poi introdotto i molteplici aspetti geologici, climatici, meteo marini, ecc….
Una varietà di immagini di ambienti sottomarini ha attirato l’attenzione degli studenti e degli insegnanti evidenziando le numerose associazioni di flora e fauna in ambienti ecologici tipici e rari per le nostre località. Dal corallo nero a largo di Amantea, al cavalluccio marino di Soverato alle innumerevoli biocenosi (complesso di popolazioni animali e vegetali che formano un ecosistema) presentate dall’istruttore sub Domenico Giuliani e dalla dottoressa Maria Teresa Rizzo Nervo. Tutto ciò ha evidenziato la particolarità della Calabria sita al centro del Mediterraneo in un’area classificata fra uno dei 34 punti caldi di biodiversità del Pianeta, caratterizzata da un elevato numero di specie endemiche, da una vegetazione primaria e anche, purtroppo, da un’elevata vulnerabilità, che riguarda anche spiagge e dune, a causa dell’impatto antropico.
L’istruttore sub Francesco Migliuri ha ulteriormente sottolineato l’importanza di monitorare le aree marine costiere e i nostri fondali dove la diffusione di diverse specie alloctone, cioè non appartenenti ad essi, determina scompensi biologici a volte gravi. La dottoressa Maria Teresa Rizzo Nervo, titolare di Iscadiving, fornitore di servizi subacquei nel tirreno cosentino, ha illustrato le linee guida per le immersioni scientifiche e sportive in sicurezza.
Un breve ma interessante cenno è stato rivolto alle spiagge quale risorsa economica e ambientale, che oltre a fungere da nursery – si pensi alle tartarughe caretta caretta che nidificano sui litorali calabresi – sviluppano ambienti ecologici funzionali alla rielaborazione dei sedimenti, alla mitigazione dei fenomeni erosivi, all’abbattimento delle sostanze organiche e dell’inquinamento, al riciclo dei nutrienti, all’intrusione salina. Spunti di sensibilizzazione ambientalista ben accolti dai ragazzi.