Anche il reparto di Medicina verso la chiusura?
di Comitato Uniti per l’ospedale sant’Angelo d’Acri
Siamo indignati e preoccupati per le voci che circolano circa gli ulteriori tagli al nostro ospedale.
Da notizie diffuse, il reparto di medicina sarebbe oggi ridotto a soli 7 posti letto: anche questo reparto dunque verso la chiusura graduale.
Non importa quali siano le ragioni e i motivi reali, o casuali, o voluti, che hanno determinato tale scelta. Cosi come è poco importante se la scelta al momento verrà motivata come definitiva o temporanea. Resta la gravità della scelta!
Chiediamo a chi si occupa di decidere sulla testa e sulla pelle dei cittadini di conoscere il “disegno” che muove le fila di questo progetto contro Acri, contro il diritto alla cura ed alla salute degli acresi e contro l’ospedale di Acri che invece di essere potenziato viene ogni giorno sempre più depotenziato.
Chiediamo ai vertici della Asp di darci risposte e perciò abbiamo richiesto un incontro urgente al Commissario La Regina.
Chiediamo, di nuovo, alla politica tutta di intervenire, di prendere posizione, di chiarire ai cittadini acresi qual è il loro impegno e il loro progetto per il nostro ospedale e la salute della nostra cittadinanza.
Noi abbiamo chiesto da tempo un consiglio comunale aperto per unire le forze attorno ad un progetto ed una spinta comune per la ripresa del nostro ospedale.
Abbiamo ottenuto e ricevuto solo il silenzio della politica, minoranza e maggioranza.
Questo non ci ha fermato e non ci fermerà, stiamo continuando a raccogliere le firme sulla nostra proposta di ospedale generale e sabato saremo di nuovo presenti in piazza purgatorio e in altre piazze. I cittadini vogliono firmare per riavere il loro ospedale cosi come era nel passato.
A tale proposito, per dovere di chiarezza, facciamo presente che la nostra proposta di ospedale generale, completo di punto nascita e autonomo non è uguale alla proposta dell’amministrazione comunale che sta raccogliendo le firme per un ospedale congiunto con San Giovanni in Fiore.
Chiediamo ai cittadini di firmare la proposta che ritengono più utile al nostro territorio. Noi siamo determinati a portare la nostra proposta con le firme raccolte all’attenzione del ministro e siamo certi che vorrà ascoltarci.
Intanto se non avremo subito risposte per i tagli ai posti di medicina ed altro, con tutti i cittadini continueremo a protestare con tutte le forme di protesta che la democrazia ci consente.
Continuiamo a firmare la petizione, è tempo di far sentire con forza la nostra richiesta di diritto alla salute.