Avvoltoi

di Franco Bifano

Così, come se nulla fosse Spirlì, triste figura oggi deputata a svolgere il ruolo di Presidente facente funzione della Regione Calabria, in poche ore ci ha messi al corrente che sui bandi per le terapie intensive lui è un ignorante e che si trova il quel ruolo apicale per una disgrazia. Nel pieno della seconda ondata di una virulenta pandemia mondiale è bello sapere che siamo nelle mani di certa gente! Adesso è chiaro anche perché dei 400 posti di terapia intensiva sbandierati in primavera non c’è traccia. Da maggio a settembre, balli a parte, siamo stati praticamente immobili. Questo, nonostante vi fossero risorse economiche importanti (non 86 ma ben 99 milioni di euro già stanziati) e moltissimi ventilatori polmonari a disposizione. Ciò nonostante, la nostra Regione quei soldi non li ha mai spesi, e pare anche che non abbia nemmeno mai fatto richiesta degli indispensabili ventilatori. Quando si dice la solerzia! Anche questo è un motivo del perché siamo stati inseriti tra le regioni ad alto rischio. Non certo per il numero dei contagi che rispetto al livello nazionale resta tra i più bassi, ma per via della fragilità del nostro sistema sanitario. In altre parole, se contrariamente a quanto è accaduto fino ad oggi avessimo nella nostra Regione un’ondata aggressiva del COVID, sarebbe per noi un’autentica catastrofe! Questa sorta di spada di Damocle che pende sulla nostra testa non è dovuta a una maledizione dei Maya, né ad una piaga piovuta dal cielo. E’ semplicemente il frutto avvelenato di vergognose strategie politiche-affaristiche messe in campo negli ultimi venti anni, periodo in cui la sanità pubblica è stata ridotta in macerie, chiudendo ospedali e dimezzando il personale. Il sistema sanitario regionale è stato dissanguato dai vampiri che hanno drenato enormi flussi di denaro a favore del privato, non di rado pagando anche più volte le stesse fatture per centinaia di miglia di euro senza nessuna verifica. Insomma un fiume di denaro mai rendicontato. Nella Asp di Reggio Calabria non si presentavano neppure i bilanci, nonostante un’incredibile spesa annuale di ben ottocento milioni di euro!! Pensate, l’Asp di Milano ne spende quattrocento, la metà, offrendo il doppio dei posti letto di Reggio. Uno scandalo che non ha mai fatto notizia, (anche per una informazione “drogata”, miope, indolente se non addirittura connivente) per anni è stato colpevolmente sottaciuto. La nomina dei Commissari non ha sortito nessun effetto positivo, anzi , per molti aspetti, ha peggiorato le cose. L’attuale commissario ha mostrato in maniera imbarazzante la sua inadeguatezza ed impreparazione all’Italia intera, davanti alle telecamere di Rai 3. Del resto, ha ammesso di ritenere che sarà presto allontanato. Si spera! Oggi ,dunque, ammesso che ve ne fosse ancora bisogno, dovrebbe essere chiaro a tutti come siamo ridotti e i gravissimi rischi che corriamo. Soprattutto dovrebbe essere evidente a chi attribuire le responsabilità di questo sistema malato e sgangherato. Le manifestazioni di protesta dell’altro ieri lascerebbero pensare che finalmente vi sia la volontà di rialzare la testa e che quindi non si è più disposti a consegnare le sorti della nostra salute e del nostro destino nelle mani di gente corrotta e incapace (quasi sempre le due cose coincidono). Sarebbe ora! Tuttavia, temo invece che tra qualche mese con le nuove elezioni, ricomincerà il solito balletto. Da una parte gli indignati a convenienza continueranno a piazzare qualcuno della famiglia nelle strutture dei soliti onorevoli, dall’altra ritorneranno le immancabili mirabolanti promesse e le inevitabili nomine (già ricominciate!!). Insomma, esiste il concreto rischio che, come consuetudine, sarà tutto dimenticato. La memoria corta sembra appartenere, purtroppo, al nostro patrimonio genetico. La zona rossa prima o poi passerà, gli opportunisti, la ndragheta, i corrotti e i corruttori saranno invece sempre lì. Del resto gli avvoltoi non hanno mai fretta, sanno bene, per loro natura, quando è il momento di pazientare. Sono volatili sgradevoli ma scaltri. Danno l’idea di allontanarsi, in realtà volano costantemente in cerchio fino a quando la situazione non muta. Appena fiutano che il momento buono è di nuovo arrivato, tornano a posarsi per continuare alacremente il banchetto.