Il futuro calcistico dell’Acri è sempre più incerto e a tratti buio. Dopo la retrocessione in Promozione, la società guidata da Carlo Stumpo, stenta a ripartire per una stagione che dovrebbe essere incentrata sul rilancio, cercando anche di dare il giusto spazio a quei giovani calciatori che, con orgoglio e abnegazione, sono scesi in campo nel girone di ritorno dello scorso sfortunato campionato. Ma la ripartenza appare sempre più complicata. All’orizzonte le nubi si fanno sempre più scure e non mancano le voci che parlano di una possibile cessione del titolo sportivo all’Altomonte. Ad oggi solo indiscrezioni con la società rossonera che non ha però ufficialmente assunto alcuna posizione.
Nei giorni scorsi c’è anche chi si è mosso per rilevare il titolo e farlo rimanere su Acri. In Comune si è infatti svolto anche un incontro che ha visto la partecipazione del sindaco Capalbo, dell’assessore allo sport Maiorano e di alcuni consiglieri di maggioranza che hanno interloquito con un imprenditore locale, titolare di una grossa azienda che opera in Calabria, Sicilia e Basilicata. All’incontro anche Enzo Ferraro, noto appassionato tifoso rossonero e professionista a capo della cordata imprenditoriale che ha espresso anche davanti agli amministratori la volontà di subentrare a Carlo Stumpo per rilanciare il calcio acrese. Da quanto confermatoci dallo stesso Ferraro, l’invito ad un confronto è stato inoltrato anche all’attuale presidente dell’Acri.
«Come nello scorso mese di gennaio – ci ha detto Enzo Ferraro – ho cercato di creare il giusto gruppo di imprenditori che potesse rilevare il titolo sportivo per poter rilanciare il calcio acrese, che nell’ultima stagione ha vissuto uno dei momenti più bassi della gloriosa storia». Ferraro ha quindi parlato proprio dell’incontro dello scorso mese di gennaio che aveva fatto sedere al tavolo istituzionale Stumpo, il sindaco e alcuni tifosi: «All’epoca il presidente Stumpo non si è dimostrato disponibile a cedere il titolo – ha affermato Ferraro -. Con i se e con i ma non si fa calcio, ma sono convinto che potevamo mantenere l’Eccellenza con un progetto serio, ma ciò non è stato possibile proprio per la mancata volontà di Stumpo a farsi da parte».
A quanto pare la situazione attuale ricalca quella di 5 mesi fa: «Attualmente ci sarebbe la possibilità di costruire una società forte con un progetto serio – conferma Ferraro – ma anche in questa occasione Stumpo sembra non essere disponibile a cedere il titolo. Tutto ciò rischia di mettere la definitiva parola fine al calcio acrese, con la città che potrebbe ritrovarsi una squadra in categorie addirittura inferiori rispetto alla Promozione».
«Il progetto dell’imprenditore che sarebbe a capo della società è serio – afferma Enzo Ferraro -, un progetto a lungo raggio con l’intenzione di riportare nel giro di cinque anni l’Acri in Serie D». Ed ancora: «Il sindaco e l’assessore allo sport avrebbero convocato il signor Stumpo per un incontro ma pare che lo stesso abbia per il momento deciso di non parteciparvi».
«A questo punto – continua ancora Ferraro – nei prossimi giorni inviterò a malincuore il gruppo imprenditoriale verso altre piazze, comunicando anche al Comune la decisione».
La società guidata da Stumpo pare abbia un debito verso al Comune di circa 15mila euro, una somma dovuta all’Ente per le spese che riguardano in modo particolare il consumo di energia elettrica. Tale cifra potrebbe essere estinta o eventualmente ridotta attraverso una compensazione tra il Comune e la società rossonera che in questo caso dovrebbe consegnare il titolo sportivo nelle mani del primo cittadino. Una soluzione al vaglio dell’amministrazione ma che al momento pare non abbia ricevuto risposta positiva, così come confermatoci nei giorni scorsi dall’assessore allo sport Gino Maiorano, da parte del presidente dell’Acri Carlo Stumpo.