Piacerebbe raccontare di una partita di calcio, raccontare una bella azione o magari discutere di un fuorigioco dato o meno. Ci troviamo, invece, purtroppo costretti a raccontare di una partita mai giocata , un episodio che sicuramente ha dell’incredibile e che rappresenta una “novità” nel panorama sportivo. La partita in questione è Guardavalle – Acri, gara del campionato di eccellenza calabrese , una partita che vede padroni di casa bisognosi di punti per evitare la retrocessione mentre gli ospiti sono impegnati nella corsa verso i play – off. . Sembra un normale pomeriggio di sport, una partita sicuramente “calda” , per la posta in palio, ma semplicemente una normale partita di calcio. Quello che accade ha invece dell’incredibile e lascia certamente l’amaro in bocca. La squadra dell’Acri arriva allo stadio di Guardavalle a bordo del pullman che trasporta i cosentini, giocatori e staff dei rossoneri entrano negli spogliatoi dello stadio, come ovviamente accade in ogni normale partita, ma in questo caso la partita (mai giocata) , riserva a tutti una sorpresa. Dopo pochi minuti, infatti, giocatori e staff acrese, abbandonano gli spogliatoi dirigendosi sul pullman per abbandonare lo stadio “Nicola Coscia” di Guardavalle. L’episodio viene giustificato dai dirigenti acresi sostenendo di aver ricevuto minacce e aggressioni fisiche all’ingresso negli spogliatoi . I dirigenti di casa invece negano tutto , rigettando al mittente le accuse. Ospiti della trasmissione radiofonica di “Stadioradio” , sono intervenuti il DG del Guardavalle e il Sindaco della cittadina catanzarese oltre che il Team Manager dell’Acri Franco Falco. Il DG Salerno esprime ai microfoni dell’emittente il proprio rammarico per la partita non disputata : << Non è accaduto nulla – sostiene Salerno – se è volata qualche parola di troppo accade in tutti i campi , loro evidentemente non volevano giocare >>. Il Sindaco Ussia è sulla stessa lunghezza d’onda, puntando il dito contro la società acrese :<< Il comportamento dell’Acri è da condannare perché ha toccato la dignità di un intera comunità come quella di Guardavalle –dice il Sindaco – mi farò valere in ogni sede e su ogni livello. Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità e ospitalità nonostante l’episodio dell’andata >>. All’andata il Guardavalle vinse per 1 a 0 ad Acri, nell’occasione però la società rossonera fece ricorso perché il Guardavalle scese in campo con un giocatore non tesserato, la giustizia sportiva assegno dunque i punti all’Acri . Il Sindaco Ussia apprende anche di presunte minacce ricevute dagli ospiti dell’Acri anche nel ristorante dove l’Acri ha pranzato:<< Se ci fosse stata una minaccia al ristorante , ma non mi risulta il Guardavalle non ha alcuna responsabilità – poi il campo deve valutare la forza delle due squadre , secondo me è una premeditazione da parte dell’Acri. Mi auguro che non vengono fatte discriminazioni sulla mia città >>. Le parole del Team Manager dell’Acri Franco Falco sono di sconforto e di rabbia per l’aggressione subita : << Non appena entrati negli spogliatoi un nostro ragazzo è stato aggredito fisicamente – afferma Falco – insieme a noi c’era anche il Commissario di campo che ha visto l’episodio ed ha confermato tutto . Noi ci siamo tutelati e per questo abbiamo lasciato lo stadio >>. Le parole di Falco sono piene di delusione e sconforto : << L’Acri non è impazzita nel fare 400 km per giocare una partita per poi tornare indietro. Se qualcuno la pensa diversamente andremo in un centro di recupero perché vuol dire che siamo dei visionari e non stiamo bene>>. Il Team Manager acrese continua nella sua dichiarazione rispondendo anche alle parole del Sindaco Ussia : << Se si prendono gli schiaffi prima di scendere in campo penso che non ci siano le condizioni per poter giocare – sostiene Falco – non so se chi ci ha aggredito erano persone autorizzate, ma un Sindaco non può minimizzare, anzi negare l’accaduto perché lui rappresenta le istituzioni >>. In conclusione le parole del dirigente acrese sono volte a riportare nel calcio il vero valore di questo sport : << Siamo partiti per una partita di calcio non per prendere i ceffoni , non mi importa dell’eventuale penalizzazione in classifica io in questo caso ritirerei la squadra perché noi vogliamo solo giocare a calcio . Il Calcio è un gioco e tale deve rimanere, ogni qualvolta succedono queste cose noi lasceremo lo stadio e andremo a casa >>. Questa la “cronaca” di una partita mai disputata, in un sabato pomeriggio di Febbraio in cui ancora una volta a perdere è il calcio, ma soprattutto la civiltà.
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Francesco Spina