DI FRANCO BIFANO
Che strana gente siamo noi del Sud! Per carità, abbiamo molte virtù di cui andare fieri. Siamo orgogliosi (in particolare delle nostre origini), capaci, generosi, laboriosi, accoglienti. E però quando si tratta di fare delle scelte decisive per il nostro futuro, quando bisogna scendere in pista per diventare protagonisti del nostro destino, per uno strano sortilegio, restiamo incredibilmente parcheggiati ai box, con il freno a mano tirato! “Ei fu. Si come immobile…” direbbe Manzoni. Non so dire se questo avvenga per rassegnazione, per paura o peggio per indifferenza. Di certo questo è quello che accaduto, per l’ennesima volta ieri, in questa nostra terra benedetta da Dio, ma condannata al supplizio eterno dai suoi figli.
Ora, nonostante ci sarebbe molto da dire su come sono andate le cose nelle urne, tuttavia, non si può restare indifferenti davanti a quel 56% di calabresi che ha disertato le urne, consentendo di fatto ad una minoranza di decidere del futuro prossimo di tutti. Di certo, tra questi c’è gente che per motivi di lavoro o studio si trova al nord e non è tornata. Non è possiamo di certo fargliene una colpa. Ma alla stragrande maggioranza di cittadini che ha preferito invece “rimanere a casa” penso invece che si possa attribuire molto.
Intanto c’è da chiedersi se questi “pantofolai” abbiano chiaro quali saranno le conseguenze di questa loro (il)legittima scelta. Sono propenso a credere che non ne abbiano piena consapevolezza, altrimenti si sarebbe precipitati ai seggi. A meno che (può anche essere!) siano soddisfatti di come vanno le cose nella Sanità, quindi del funzionamento degli ospedali, delle interminabili liste di attesa, di come si amministra la giustizia nei nostri tribunali, della corruzione dilagante, di una burocrazia opprimente, del tasso di povertà, dei dati sulla disoccupazione, dei giovani che vanno via per sempre, della condizione delle nostre strade, della qualità degli istituti scolastici, di come la “ndragheta” controlli il territorio, di un Sindaco che bacia la mano ad un pregiudicato, della qualità delle acque dei nostri mari, della mancata raccolta e gestione dei rifiuti che invadono le nostre città, insomma, di una Regione ultima tra le ultime!
Se davvero fosse cosi, se davvero l’ ambizione è quella di vivere in una Regione come la nostra, che offre tutti questi “buoni servigi”, allora hanno fatto bene a rimanere a casa! Magari lo hanno fatto anche per una nobile causa, che ne so per far crescere l’audience della puntata del programma della D’urso. Ecco, in effetti seguire la procace donna di spettacolo, potrebbe rivelarsi in fondo (ma proprio in fondo!) un buon investimento. Qualora, ad esempio, in futuro capitasse loro di stare per lunghi giorni in un pronto soccorso senza ricevere adeguata assistenza, o di non riuscire a prenotare prima di sei mesi/un anno una Risonanza Magnetica o una Tac, potrebbero provare a chiamarla. Hai visto mai che la Barbara nazionale, (o al limite, Cristiano Malgioglio) possa venire a risolvere il problema? Se la cosa non dovesse avvenire (la televisione a volte fa brutti scherzi!) allora, prima di imprecare contro tutto e tutti, sarà bene ripensare alla scelta fatta ieri, quella cioè di disertare volutamente la cabina elettorale, e prendersela con se stessi (mi sentirei di consigliare delle vigorose capocciate ad un muro)! Già, perché rinunciando al diritto di voto, si è persa l’unica occasione di essere protagonisti di una scelta che per i prossimi 5 anni condizionerà, nel bene o nel male, la nostra vita. Dunque, complimenti vivissimi!
A proposito, sapete già quali saranno gli ospiti della nuova, imperdibile puntata di “Live non è la D’urso” di domenica prossima?