Il Senato accademico dell’Università della Calabria, riunito in seduta straordinaria ieri pomeriggio per discutere sulle “misure precauzionali contro il Coronavirus”, ha preso atto che la Calabria non presenta al momento elementi di criticità per quanto attiene alla diffusione dell’infezione. Tuttavia ha deciso di “perseguire ogni sforzo nella direzione della tutela della salute di studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti, e della comunità tutta”.
Per il momento, rispetto a quanto già sapevamo, questo si traduce nello slittamento del secondo semestre: l’attività didattica, il cui inizio era previsto il 2 marzo, è sospesa in tutti i corsi di laurea fino al 7 marzo, “al fine di consentire il completamento degli esami e delle sedute di laurea che hanno già subito slittamenti negli ultimi giorni”. Le sedute di laurea si svolgeranno, come già annunciato, senza la partecipazione di pubblico esterno.
Questo è tutto. Ma qualora l’emergenza sanitaria dovesse richiederlo, “una task force configurerà, in tempi strettissimi, le soluzioni tecnologiche di e-learning dell’ateneo affinché esse possano essere utilizzate per l’erogazione della didattica in modalità telematica”.
“Il Senato – si legge infine nel resoconto del Portavoce del Rettore – ha altresì valutato l’opportunità di monitorare attentamente, nell’ambito del Campus, la mobilità in ingresso e in uscita del personale e dei visitatori, pur preservando la piena operatività dei servizi al pubblico e delle prestazioni relative alla didattica”.
Le lezioni dovrebbero cominciare in ogni caso lunedì 9 marzo, in presenza o in streaming. L’Unical insomma è pronta a trasformarsi, seppure pro tempore, da Campus a università telematica: lo scenario peggiore.
r.f.c.
Fonte Fatti al Cubo