Durante il Carnevale di Ivrea, piccolo comune in provincia di Torino, ogni anno dal 3 al 5 marzo si svolge una guerra molto speciale. É la famosissima battaglia delle arance che ogni anni colora di arancione le strade di tutta la città. Questa battaglia, è stata spesso al centro di molte polemiche, ma in realtà ha un suo significato storico: rappresenta, infatti, una rievocazione storica che riprende una famosa rivolta del popolo di Ivrea avvenuta nel lontano medioevo. La città si divide in questa occasione in due fazioni, il popolo e i tiranni. I tiranni arrivano in città su 50 carri trainati da cavalli mentre il popolo pronto a difendere la propria libertà si divide in diverse fazioni.
Molti hanno scritto sul carnevale di Ivrea come Chiara Frugoni che dice:
«Il Carnevale di Ivrea è l’unico che abbia mantenuto un legame con il Medioevo, epoca in cui questa festa nasce: né quello di Venezia, risvegliatosi circa trent’anni fa, né quello di Viareggio, con i carri allegorici e i fantocci di cartapesta, istituito nel 1873, possono vantare una tradizione ininterrotta.»
Nove squadroni in tutto, che combattono a suon di arance per difendere gli antichi diritti. Sono le squadre delle Picche, della Morte, i Tuchini, gli Scacchi, gli Arduini, le Pantere, i Diavoli, i Mercenari ed i Credendari.
Le arance usate, sono sono adatte per scopi alimentati e vengono chiamate arance frigie – dal nome del copricapo rosso che simboleggia la rivoluzione – e quindi libere.
Da tre anni i 7 mila quintali di agrumi che si lanciano i tiratori sui carri e quelli a terra – simbolo della lotta del popolo contro il tiranno – sono certificati. Provengono cioè da aziende che hanno presentato documenti che testimoniano una condotta equa e controllabile. Un passo in avanti per un mercato che, per tre giorni di battaglia, da solo muove qualcosa come 200 mila euro, con le arance pagate intorno ai 33 centesimi al chilo.
Le arance utilizzate provengono da due filiere: la prima fa capo all’azienda Stroppiana di Chieri, in Piemonte, che si rifornisce da due produttori del sud Italia – Good Frutta di Corigliano Calabro e Frutta Doc, in provincia di Palermo -; la seconda filiera,invece, parla acrese ed è diretta dall’azienda “Turano“, che produce le sue arance a Corigliano Rossano. “Forniamo le arance per il carnevale di Ivrea da quasi venti anni – ci dice Damiano Turano – quest’anno invieremo 18 autotreni carichi di arance, per un totale di circa 5.500 quintali”. Ad Acri, l’azienda “Turano” è presente con un punto vendita di frutta e verdura nella centralissima via Roma.