Gruppo Consiliare Acri in Comune
Luigi Maria Caiaro-Giuseppe Intrieri
Prendiamo atto che la situazione è drammatica e sta sfuggendo di mano. Il Sindaco, notoriamente temperamento viscerale, affida a una penosa replica le sue patetiche controdeduzioni. Se si screma la sua risposta dal livore e dagli attacchi personali, non resta praticamente nulla. Non una controdeduzione nel merito. Al primo cittadino è sfuggita, però, la confessione di una serie di “passi indietro”, ribadiamo, mai spontanei, sempre sotto gli effetti di una sollevazione popolare. Il nostro senso pratico, ci induce a controbattere nel merito e sarà sempre su questo terreno che la sfideremo, anche sei lei, signor Sindaco, ha già eroicamente anticipato che si defilerà. Atteggiamento certamente comodo, ma riteniamo che alla lunga non paghi. Andiamo per ordine. Anzitutto, prendiamo atto che il Sindaco non smentisce nessuna delle nostre affermazioni, dal fatto che sia stato egli stesso a proporre l’accorpamento dell’ITCG di Acri con Bisignano, all’inutilità delle scuole di Duglia e Padia (a limite “utilizzabili per altri scopi”), e, soprattutto, non smentisce l’entità mostruosa dell’anticipazione di cassa che la sua amministrazione ha operato. Nessuno ha sostenuto che questa operazione fosse illegale, abbiamo solo sottolineato l’assoluta inopportunità di indebitare un Ente, che sta cercando faticosamente di uscire da una situazione già difficile. Riguardo al nostro non essere funzionali a questo sistema e a questa maggioranza, lo riteniamo un titolo di vanto. Non siamo stati noi a derogare dagli iniziali e condivisi progetti, ma lei, signor Sindaco, che ha progressivamente fatto il vuoto pneumatico attorno a sé. La lista degli elementi defenestrati perché scomodi o poco funzionali alle sue paranoie è lunghissima e, purtroppo, ci tocca condividere questo vanto con una molteplicità di persone per bene, che hanno da tempo abbandonato lei e i suoi adepti al loro triste destino. Chi erediterà la gestione della città dopo di lei, si troverà una realtà distrutta e depauperata. Riguardo al ruolo di Intrieri come progettista, la sua malafede politica, signor Sindaco, la ha abbagliata a tal punto da farle dimenticare che lo stesso era progettista con incarico conferito sotto la gestione commissariale, quindi ben prima della sua candidatura e successiva elezione, che, correttamente è coincisa con le dimissioni da progettista. Non ci saremmo mai aspettati di doverle spiegare che ai progettisti non compete il ruolo di commentatori sull’utilità dell’opera commissionata. Riguardo a Topolino, signor Sindaco, prendiamo atto che la morale della favola di Fedro, nell’interpretazione di Autieri, l’ha talmente colpita da lasciarsi sfuggire un sillogismo, che ci riporta a ricordarle che è la sua montagna ad avere partorito il topolino e non la nostra. Noi eravamo quelli che mentre lei dimorava comodamente nella sua residenza al mare, ci intrattenevamo con il prof. Francesco Montillo della Sapienza, e con il prof. Corti dell’Università di Milano per cercare di dipanare le problematiche relative all’impatto ambientale di alcune scelte scellerate che lei è poi stato costretto a rimangiarsi. Altro che Topolino!!!
Non si adiri, signor Sindaco, cerchi, se può, di argomentare le sue repliche. Gli attacchi bavosi fanno male solo a lei e alla sua performance psicofisica.
I sottoscritti sono orgogliosi di non essere più organici a un’armata brancaleone, che in due anni e mezzo è stata capace di concepire solo abbozzi di progetti malsani, caduti sotto la scure dei cittadini, che la stanno ricoprendo, con atti e con parole, di una veste di cui andare poco fieri. Si goda quest’ultimo “quarto d’ora” di notorietà, dopo, ad aspettarla, tra non molto, ci sarà il poco entusiasmante ritorno alla sua dimensione di vita quotidiana.