Elezioni ad Acri, 5 consiglieri si opposizione chiedono «un patto di legalità per la Città»

COMUNICATO STAMPA

I consiglieri comunali di opposizione: Giuseppe Intrieri, Luigi Caiaro, Emilio Turano, Abbruzzese Marco e Maurizio Feraudo

In vista delle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno, riteniamo sia nostro dovere, in qualità di consiglieri comunali  di  opposizione,  dare  alle  tante segnalazioni di un’eventuale interferenza dell’Amministrazione comunale nel processo di formazione delle liste elettorali, sempre più insistenti ed incalzanti, una risposta istituzionale finalizzata alla sempre maggiore affermazione del principio di legalità e con esso al ripristino della fiducia dei cittadini verso le Istituzioni.

Il nostro obiettivo, in questo difficile periodo segnato da una profonda  crisi economica e caratterizzata da un estremo bisogno di sostegno alle famiglie da parte delle Istituzioni più vicine ai cittadini, è quello di rassicurare gli elettori su quelli che riteniamo debbano essere i pilastri cardini di una sana  competizione democratica: l’etica e la legalità.

Il riferimento è alla preoccupazione, palpabile e da più parti avvertita, circa la probabile presenza nelle liste di candidati o loro prossimi congiunti che in qualche modo, direttamente o indirettamente, hanno beneficiato, e stanno beneficiando, di “utilità” da parte dell’Amministrazione, che potrebbe condizionare, alterandola, la par condicio tra i candidati alla carica di sindaco e a quella di consigliere comunale.

Quello che starebbe emergendo non è solo un trasversalismo “costruito” sugli affidi diretti, ma una insana quanto disinvolta  “pratica”  di  individuazione  dei  candidati tra coloro che hanno ricevuto e stanno ricevendo utilità economiche nelle  sue svariate forme e sfaccettature, come incarichi professionali, appalti, assunzioni temporanee, ecc. Un quadro che, ove confermato il giorno della presentazione delle liste, ci porrebbe al cospetto di un “sistema”, inedito nella nostra realtà, che rischierebbe di riportare la nostra Città sulle prime pagine di tutti i giornali. Rischio che noi, e siamo convinti l’intera massima Istituzione municipale, vogliamo assolutamente scongiurare.

Avvertiamo il dovere istituzionale di richiamare l’Ente comunale, inteso nelle sue articolazioni più rappresentative, sulla necessità di astenersi dall’attuare eventuali forme di captatio benevolentiae o di metus publicae potestatis nei confronti degli

elettori, con la consapevolezza,  tuttavia,  che  tutti,  nessuno  escluso  ed  ancor  più chi ha responsabilità di governo locale, coltiviamo  il  primario  interesse  di respingere con forza e determinazione il pericolo di un probabile inquinamento elettorale che esporrebbe anche gli ignari candidati ad imprevedibili quanto pregiudizievoli conseguenze connesse alla eventuale violazione delle rigorose norme penali in materia di tutela della libertà di voto.

Siamo certi che questa nostra preoccupazione, che interpreta un sentimento ampiamente diffuso nella collettività, ci farà ritrovare tutti, senza distinzione di appartenenza politica e di collocazione partitica, d’accordo sulla necessità di affermazione di un forte principio di legalità e di etica nella formazione delle liste che, ne siamo certi, saranno innanzitutto “pulite”.

Il Sindaco Pino Capalbo, che ragioni di opportunità ne avrebbero sconsigliato la ricandidatura nell’attesa di risolvere le sue note vicende giudiziarie che lo vedrebbero coinvolto in una delicata indagine di corruzione elettorale presso la Procura della Repubblica di Paola, deve farsi garante, seppure in tale scomoda posizione, affinchè la “macchina amministrativa” non abbia ad indebitamente influire sulla competizione elettorale alle porte. Deve rassicurare i cittadini e la stessa Istituzione municipale che la sua parte politica terrà fuori dalle liste potenziali candidati e loro familiari che abbiano ricevuto nel corso del suo mandato utilità di qualsivoglia specie e natura. Ne vanno di mezzo la dignità e l’agibilità politica in un territorio già segnato da gravi vicende giudiziarie. Non vorremmo che all’indomani della presentazione delle liste Acri possa in qualche modo rivivere una delle sue stagioni più imbarazzanti.

Riteniamo che alla vigilia di questa importante quanto delicata competizione elettorale amministrativa l’affidamento diretto di appalti e di incarichi professionali, finanche di importi rilevanti, che pare abbiano registrato una sensibile accelerazione negli ultimi mesi, sia stata quantomeno inopportuna, come pure è stato sicuramente inopportuno bandire, in questa fase, concorsi per l’assunzione di personale a tempo indeterminato.

Da qui la nostra responsabile e ferma determinazione nel contrastare questa “preoccupazione” che in molti avvertono con sempre maggiore disagio e che, questo è il nostro compito istituzionale, non può e non deve cedere il passo alla “rassegnazione”.

La trasparenza e il corretto utilizzo delle Istituzioni, in uno con il sentimento di rispetto e di tutela del diritto di voto, che non può prescindere dalla imparzialità della Pubblica Amministrazione, siamo certi indurranno il Consiglio comunale nella sua interezza a siglare un “Patto di Legalità” con i cittadini e per la città, così da garantire a ciascuno una scelta consapevole, non condizionata dal “bisogno” e dall’interesse economico.

Ecco dunque le ragioni per le quali abbiamo chiesto la convocazione del Consiglio comunale che, per il delicato  quanto  importante  tema  che  è  chiamato  a  trattare, ha il carattere dell’urgenza e non può rimanere circoscritto ai soli addetti ai lavori ma deve coinvolgere l’intera Città e con essa le Autorità preposte al controllo sul

corretto svolgimento delle operazioni che accompagnano la formazione delle liste elettorali: il Prefetto, il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, i componenti della Commissione consiliare regionale contro il fenomeno della corruzione e dell’illegalità diffusa, il Presidente  dell’Autorità  nazionale anticorruzione e il Comandante della Stazione Carabinieri di Acri.