Dopo la scorpacciata di comizi, appuntamenti, incontri, dibattiti consumata in meno di un mese, domani la Calabria ritorna al voto per eleggere il suo nuovo presidente che guiderà la XI legislatura della regione. Oggi, come di consueto, è il giorno del silenzio elettorale e della riflessione prima dell’espressione democratica del voto. Domani 26 gennaio le urne saranno perte dalle ore 7:00 fino alle 23:00 per scegliere tra quattro candidati alla corsa di presidente della Regione: Jole Santelli, Pippo Callipo, Carlo Tansi e Francesco Aiello.
COME SI VOTA
L’elettore dispone di due voti, uno per il candidato presidente e uno per una lista provinciale. Qualora l’elettore esprima il suo voto soltanto per una lista provinciale il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato presidente collegato a quella lista. Se si traccia, invece, una preferenza esclusivamente sul nome del candidato presidente, il voto si intende espresso solo per questi, e non può essere attribuito ad alcuna delle liste collegate.
Il candidato presidente che risulta secondo viene comunque eletto consigliere regionale: alle precedenti elezioni regionali del 2014 questa possibilità era stata esclusa in base a un’interpretazione della legge elettorale vigente, ma successivamente è stata ripristinata da una sentenza della Corte Costituzionale.
NO AL VOTO DISGIUNTO
In Calabria – lo ricordiamo – non è prevista la possibilità di esprimere un voto disgiunto, già escluso dalla competizione del 2014. L’elettore può esprimere il suo voto solo per il candidato alla carica di presidente collegato alla lista provinciale prescelta.
L’elettore può inoltre esprimere una sola preferenza per un candidato della lista prescelta infatti in Calabria (a differenza di altre regioni) non è stata introdotta la doppia preferenza di genere, nonostante nella scorsa legislatura siano state presentate in questo senso diverse proposte di modifica della legge elettorale.
LA LEGGE ELETTORALE
Il sistema elettorale calabrese, modificato nel 2014 per superare alcuni rilievi di incostituzionalità sollevati dal governo nazionale all’epoca in carica, è un sistema proporzionale con premio di maggioranza.
Il Consiglio regionale è composto da 30 seggi, compreso il seggio assegnato al presidente della Giunta regionale. Circa i due terzi dei seggi del Consiglio regionale è ripartito proporzionalmente in 3 circoscrizioni: Cosenza (9), Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia (8), Reggio Calabria (7).
Per essere ammessi alla ripartizione dei seggi le coalizioni di liste devono superare l’8%, mentre le singole liste circoscrizionali devono superare il 4% dei voti a livello regionale.
I restanti 6 seggi sono assegnati alle liste che appoggiano il presidente eletto qualora queste non raggiungano il 50% dei seggi (ovvero 15 su 30) nel riparto proporzionale. Altrimenti, se la coalizione raggiunge o supera il 50% dei seggi, ottiene un premio dimezzato, di 3 seggi. Qualora la coalizione vincente non raggiunga i 16 seggi (il 55%) perfino dopo l’assegnazione del premio intero, è prevista l’’attribuzione di questi seggi aggiuntivi togliendoli da quelli attribuiti alle liste di opposizione.