Ercolino e Pinocchio
Di Franco Bifano
Eccolo lì, il “nuovo” cavaliere! Ottantuno anni suonati, “riverniciato” e “revisionato” nel resort di Merano. Si presenta al centro della scena mediatica agile, scattante e fresco come una rosa di plastica. Mi ricorda “ercolino sempre in piedi”, un giocattolo della mia infanzia, che si rialzava sempre, comunque cadesse.
Fondatore, insieme all’amico galantuomo di Forza Italia, tale Marcello dell’Utri, tutt’ora in carcere a scontare una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
Eccolo da oltre 20 anni in Parlamento, tra vergognose leggi cosiddette “ad personam” e indecenti votazioni sull’identità di una giovane minorenne marocchine spacciata per nipote di Mubarak. Puttaniere con la predilezione per le ragazze giovanissime. Pregiudicato, in attesa che la Corte di Strasburgo gli conceda “l’agibilità” politica.
Con un curriculum del genere, fosse un rivenditore d’auto non riuscirebbe a piazzare neanche quelle d’occasione a prezzi stracciati. Invece, per la politica italiana tutte queste cose sono, evidentemente, considerate medaglie al merito.
Il programma? Tutte idee nuove! Un esempio? Meno tasse per tutti (mai sentito), e poi una attenzione particolare per gli anziani perché, in un paese che invecchia, sono tanti e sono quelli che vanno a votare più numerosi.
Una volta era Emilio fido (pardon, il fido Emilio) a “lavorarseli” attraverso Rete4, ora se li liscia direttamente lui, i nonni d’Italia. Pensioni minime a 1000 euro per tutti, cure odontoiatriche, visite oculistiche gratuite. Ha pensato a tutto, anche l’abbassamento dell’i.v.a. per il cibo dei cani, fedeli compagni della terza età.
“ Io non ce l’ho con te ma con quello che ti è vicino e non ti butta giù”, diceva Petrolini a uno spettatore che in teatro seguiva dal loggione, disturbando lo spettacolo. Già, perché è davvero triste prendere atto che in tutti questi anni il centro destra non sia riuscito a scrollarselo di dosso ed esprimere un leader diverso, un volto nuovo. E’ incredibile che sia ancora costretto ad aggrapparsi a questa sorta di “usato garantito”.
Dall’altra parte, invece, abbiamo un leader giovane(?) anagraficamente, con un passato da presunto rottamatore, un presente da capotreno impegnato nel tour della penisola. Nel mezzo, un fanfarone con un’ipertrofia dell’io. Non dovrebbe più essere in politica da un pezzo, per il solenne giuramento fatto agli italiani, legato come è noto all’esito del referendum.
Invece è sempre lì, insieme alla fascinosa principessa degli Etruria, Maria Elena Boschi, nonostante il PD abbia perso tutte le competizioni elettorali post europee. Un po’ ventriloquo del governo, un po’ imbonitore televisivo, non passa giorno senza che ogni TG gli dedichi un servizio. Memorabile quello che lo ha visto, da buon pastore infondere il “verbo” secondo Matteo al gregge del PD direttamente nella Basilica di Paestum.
Inutile anche su questo fronte sperare in un cambiamento, un po’perché anche qui mancano valide alternative ma soprattutto perché una larga fetta della base plaude e segue estasiata le imprese del Pinocchio di Risignano.