Fondazione MaBSila, ancora un rinvio. Se ne riparlerà il 10 maggio
di Roberto Saporito
Se il Consiglio Comunale, avrà fatto bene o meno a votare la non adesione alla Fondazione MabSila (dieci contro, sette a favore, ndr), lo dirà il tempo. A quanto pare, però, la nascita della Fondazione sta avvenendo non senza difficoltà.
Lo scorso sei aprile, infatti, il Commissario dell’Ente Parco Sila, Sonia Ferrari, ha inviato una nota a tutti i Comuni, una sessantina, alle Associazioni ed agli Enti con la quale informava che l’Assemblea prevista per lunedi 11 aprile, che doveva ratificare la nascita della Fondazione, è stata rinviata al 10 maggio.
Ciò perché, è scritto nella nota, alcuni partner non hanno ancora adempiuto attraverso le apposite delibere. Ma come mai questi Enti non hanno prodotto quanto richiesto e nei tempi stabiliti? Si tratta solo di tempistica o i suddetti Enti vogliono capirci meglio prima di aderire? Resta ferma la volontà, si legge ancora nella nota del Parco Sila, di giungere alla nascita della Fondazione in tempi brevi.
Appuntamento, quindi, al 10 maggio ma entro il 2 tutti gli Enti che lo vorranno, dovranno produrre ed inviare i documenti richiesti. Dopo il no da parte del Consiglio Comunale, nel centro silano si è scatenato un vero e proprio dibattito, sulla stampa e sul web, tra favorevoli alla Fondazione (tanti) e contrari (pochi). Un dibattito acceso, spesso infuocato e fuori misura, che ha coinvolto tutti, partiti e semplici cittadini con prese di posizione che, spesso, sono sfociate in accuse e polemiche nei confronti degli Amministratori.
La Fondazione MabSila, lo ricordiamo, troverà sede presso gli uffici amministrativi del Parco Nazionale della Sila ed avrà il compito di curare la conservazione dei paesaggi e degli habitat, lo sviluppo nell’ottica di piena sostenibilità ambientale, la logistica intesa come attività di supporto alla ricerca e alla formazione.
Tra le numerose attività emerge un ruolo di supporto agli Enti territoriali e le pubbliche amministrazioni locali nella definizione delle politiche di sviluppo economico sociale, anche attraverso la costruzione di progetti da presentare a valere delle strumentazioni di finanza poste in essere dalla Regione, dai Ministeri, dall’Unione Europea.
Il Consiglio di Amministrazione sarà formato da quindici membri tra cui un Presidente.