I signori del NO…A proposito di scelte sottobanco
di Pino Capalbo
Dopo i tanti articoli pubblicati sulla vicenda eco distretto, da ultimo quello del comitato del fronte del no, preme l’obbligo al sottoscritto effettuare alcune precisazioni in merito al fine di sgomberare il campo da polemiche che nulla hanno a che fare con il sentimento di appartenenza ad una comunità ma che, invece, sono intrise di livore e forse anche da interessi che nulla hanno a che fare con il bene della collettività o con la valutazione “seria” circa la possibilità di sviluppo che il progetto dell’eco distretto potrebbe rappresentare per la città.
Con stupore e non poca meraviglia si legge che nessuno era al corrente del progetto dell’eco distretto (o quanto meno questo è quello che si vorrebbe far intendere!) facendo passare la valutazione della proposta della candidatura di Acri (perchè di questo si tratta!) come una decisione già presa in quanto appannaggio esclusivo del Sindaco.
Invero della possibilità di proporre una candidatura per ospitare l’eco distretto si parla da almeno un anno ( Si Cfr. Relazione Assessore al ramo durante la seduta consiliare del 05.07.2018, dove si parlava si royalty diverse centinaia di migliaia di €, il possibile abbattimento di almeno il 50% della Tari e risvolti occupazionali per almeno 70 unità lavorativa oltre alla possibilità di creazione di nuove star-up). Tale eventualità è stata discussa anche con la Prof.ssa Morace nell’anno 2018. Eviteremo di ricordare in questa sede chi avesse all’epoca dei fatti la delega all’Urbanistica e i vari consiglieri delegati all’attuazione dell’iter del Piano strutturale comunale. Sic et simpliciter a voi lettori ogni dovuta considerazione in merito. Stiamo assistendo ad opera dei signori del No, ad una vera campagna terroristica, aumento dell’inquinamento, incidenza delle malattie neoplastiche ecc.
Ma procediamo con ordine e spieghiamo che cosa è un’eco distretto e cosa non è.
L’eco distretto è una piattaforma della differenziata che prevede il recupero spinto di ogni frazione riciclabile contenuta nei rifiuti urbani provenienti sia dalla raccolta differenziata (secca o umida) sia dal rifiuto residuo indifferenziato. In essa sono previsti specifiche sezioni a supporto della raccolta differenziata e del recupero che consentono di ricevere, valorizzare avviare a riciclo anche il vetro ed il legno, oltre alle frazioni ordinariamente oggetto di raccolta separata (carta, cartone organico, plastica ferrosi e non). In particolare per la frazione umida è prevista una sezione di trattamento anaerobico da immettere nella rete di distribuzione comunale. La sezione verrebbe completata da una linea di compostaggio aerobico per la produzione di compost da utilizzare in agricoltura.
Il progetto dell’eco distretto è stato inserito nel Piano regionale di gestione dei rifiuti il quale si inspira al principio di autosufficienza gestionale all’interno di ogni singola Ato (ambito territoriale ottimale) nel rispetto delle prescrizioni sia del D. Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. (Codice dell’ambiente) sia dalla legge regionale 14/2014 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani) e succ. mod. e int.
Il nuovo piano di gestione dei rifiuti prevede una trasformazione radicale del concetto di impianto dove lo smaltimento è l’ultima istanza e, dunque, assolutamente residuale, dopo la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e recupero di altro tipo.
La piattaforma NON è UN INCENERITORE e non può considerarsi una discarica. Un eco distretto nel Cuore del Mezzogiorno, alle porte di Napoli, San Vitaliano, industria 4.0 con effetti benefici per il territorio circostante: l’impianto contribuisce in maniera determinante a migliorare l’impatto ambientale e a permettere il raggiungimento di standard ecologicamente più alti in circa 120 comuni della Campania, servendo un bacino di un milione di 700000 abitanti. Ma siamo in Campania dove come notorio le perplessità avanzate da chi cita Padula, dai novelli ambientalisti circa la mala gestione di impianti di siffatta natura non è un rischio in quanto per loro dopo la calabria siamo già nel Nord Italia . (Una precisazione che nulla ha a che fare con l’argomento in questione, quando si scrive, ritengo, si abbia il dovere di approfondire le questioni, i beni demaniali sono di competenza del consiglio e non del sindaco, inseriti nel bilancio di previsione e nel caso di specie cioè ad Acri comune in dissesto e/o fallito, se non si dovesse fuoriuscire dal dissesto saranno i componenti dell’organismo straordinario di liquidazione a chiedere di metterli in vendita per risanare le casse comunali. Nessun comitato si è costituito contro la cattiva politica, in questo caso tutti dormienti, poche le voci fuori dal coro, tra queste una di quelle e chi vi scrive, basta estrarre copia dei verbali in consiglio comunale….panta rei , tutto scorre.)
Ritornando al tema eco distretto secondo il PRGR per l’Ato Cosenza sono previsti due impianti pubblici: uno già esistente quello di Rossano oggetto, però, di riammodernamento ed il secondo da realizzare. Fino ad oggi, infatti, l’equilibrio è stato assicurato da alcuni impianti privati, uno ad es. in località di Rende.
Ma accanto alla realizzazione dell’impianto i comuni devono provvedere ad indicare dei siti per la realizzazione di discariche a servizio dell’eco distretto dove poter conferire gli scarti della raccolta non altrimenti riciclabili e/o riutilizzabili. Ed in effetti con recente comunicazione si invitano tutti i comuni a voler indicare un sito all’interno delle ARO, Ambiti di Raccolta Ottimali, dove allocare le discariche a servizio degli eco distretti.
Fatta tale doverosa premessa e passando agli aspetti squisitamente politici della vicenda corre l’obbligo sottolineare che alcuna decisione in merito è stata assunta e/o preconfezionata come qualcuno lascerebbe inopinatamente e faziosamente intendere.
Invero, a seguito della comunicazione della regione del 28.01.2018 con la quale si portava a conoscenza dell’ente comune e di tutti i 155 comuni dell’ATO, di un finanziamento pari ad € 45 milioni disponibile sul Patto per la Calabria per la realizzazione del secondo impianto regionale di trattamento dei rifiuti previsto per la provincia di Cosenza ci si adoperava per capire e valutare se questo progetto potesse rappresentare un’opportunità di sviluppo per il nostro territorio.
Illustrata, dunque, la possibilità di sfruttare questo finanziamento si decideva di approfondire l’argomento con lo spirito di chi non vuole, da primo cittadino, che la propria comunità possa perdere opportunità o non essere considerata nei processi decisionali senza per questo, però, cedere il passo a scelte assolutistiche.
Sono stata decine e decine le riunioni tenutesi in Regione prima e dal 05.09.2018 (data di costituzione formale dell’Ato-Cosenza) in Ato finalizzate alla discussione sull’eco distretto, riunioni alle quali si è partecipato attraverso l’Ass. all’ambiente, Rossella Iaquinta, su mandato dell’intera maggioranza, con forte senso di responsabilità su scelte importanti che coinvolgono l’intera provincia.
In ragione di ciò si apriva, in merito, una discussione alla presenza dei componenti la maggioranza dove si partecipava la comunicazione della regione circa la realizzazione di un eco distretto concordando di dar luogo ad una valutazione attenta del progetto prima assumere una decisione da parte del Comune di Acri ed esprimere la volontà di una “formale” candidatura, con delibera consiliare e all’esito della verifica da parte dei tecnici incaricati, subordinare la realizzazione dell’impianto, e non discarica, ripetiamo, comunque alla volontà popolare(Referendum.) Sarebbe stato il primo caso nella storia di Acri, di coinvolgimento dei cittadini su scelte di tale importanza. In passato le cose sono andate decisamente in maniera diversa, Super carcere, strada a scorrimento veloce, copertura calamo, realizzazione parco eolico, utilizzo in generale di fonti di energia alternativa dove pochi hanno deciso le sorti dell’intera comunità.
Dunque si dava mandato all’assessore al ramo di richiedere all’Ente Parco Sila, vista l’adesione al Mab, se vi fossero motivi ostativi alla valutazione di un’ipotetica candidatura. Con comunicazione del 13.02.2018 si procedeva in tal senso. E’ chiaro il tenore della comunicazione a firma dell’assessore: “al fine di valutare se proporre la candidatura” chi parla di preconfezionamento – evidentemente- mente sapendo di mentire!
A questo ha fatto seguito, in occasione del consiglio del 05.07.2018, una relazione da parte dell’assessore Iaquinta con la quale illustrava, all’intera assise, il progetto sull’eco-distretto.
Dunque tante le discussioni fatte, anche successivamente, tanti gli inviti di partecipazione alle riunioni ATO ai consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno partecipato nell’ordine Intrieri, Abbruzzese, Franca Sposato, Mario Bonacci dove si discuteva di eco distretto. Successivamente due incontri con i tecnici della regione alla presenza di consiglieri , Caiaro fra gli altri, associazioni e movimenti (Friday for Future) e curiosi, insomma tutto tranne che decisioni assolutistiche, tutto e sempre improntato alla massima trasparenza proprio perché un simile progetto non rientra nel programma elettorale presentato alla città così come da me dichiarato e ripreso da alcuni consiglieri di minoranza.
Convinto che serve vivere una responsabilità con autorevolezza, passione e decisione, ma mai con distacco o senso di rivalsa e giammai come strumento per l’affermazione di sé non ho mai pensato di poter decidere su un tale argomento senza il supporto della cittadinanza, del resto ciò che scrivo è confermato dal mio intervento del 24 luglio 2019 in seno all’assemblea ATO pubblicato sui social, l’unica alla quale ho partecipato personalmente. In sintesi: proposta con delibera di candidatura, verifica del sito da parte della Regione e contestuale indizione del Referendum. Solo allora si sarebbero dovute fare le assemblee cittadine con tecnici a favore del SI e tecnici a favore del NO. Così non è stato. Questa non è, a mio avviso, la democrazia, perché di fatto su vuole impedire una democratica consultazione elettorale.
Come primo cittadino ho il dovere di impedire che si spaccino probabili interessi particolari come interessi collettivi, senza saper distinguere e gestire con trasparenza gli uni e gli altri. Ho appreso dalla riunione di capigruppo alla quale non ho partecipato, che alcuni consiglieri di minoranza avrebbero chiesto se fosse possibile individuare un altro sito. Allora mi chiedo e vi chiedo il problema è la realizzazione dell’eco distretto o la realizzazione dello stesso in località Chianette? L’unica ad avere una destinazione industriale per la quale non sarebbe stato necessario alcun cambio di destinazione d’uso, per come afferma l’ufficio tecnico del Comune. Concludo, con una considerazione, in politica esiste lo stesso atteggiamento che il capitano Achab aveva nei confronti di Moby Dick, si tenta di far passare la propria sete di vendetta come una difesa ostinata di un principio, di un luogo, di una città. Il livore in politica porta al fallimento, lo spirito di vendetta all’isolamento, l’odio alla rabbia verso sè. Tutto ciò la negazione di colui che può governare perché appunto ritengo che governare significhi condurre una nave, evitare gli scogli, le secche, le Balene, ed arrivare in un porto sicuro, in atri termini portare la nostra città fuori dalla palude della cattiva politica e dalla disinformazione.
Gran parte del progresso sta nella volontà di progredire