Tutti coloro che non producono in termini pratici, sono considerati superflui.
Se ci si ammala si consulta un medico, se si hanno problemi al motore dell’auto si chiama il meccanico, per un problema legale ci si rivolge a un avvocato. Queste professioni, indiscutibili come tante altre, hanno risposta certa nella quotidianità di ognuno, aderendo perfettamente a ciò che significa economia perché rientrano tra i mestieri che permettono di vivere secondo la logica di mercato: si riconoscono in quanto necessari al sistema.
Un pittore, un acrobata, un regista, un poeta, un attore, un musicista, un fotografo, un operatore culturale, un ballerino, un compositore, uno scenografo, un fonico, un clown, uno scultore, un produttore come possono invece aiutare a risolvere dei problemi? In niente possono esserti utili, perché queste professioni non sono misurabili in quanto non pratiche.
L’unica funzione che hanno queste figure -incapaci di metter mano a qualsivoglia difficoltà che si presenta nelle vite di tutti- é quella di toccare la Vita da dentro. Possono metterti sottosopra fino a farti piangere o ridere, possono trasportarti nel tempo, o addirittura annullarlo. Possono farti pensare, farti venire dubbi sulla tua stessa esistenza.
Possono essere bellezza e crudezza allo stesso tempo, e possono rendere la vita meno meccanica e noiosa.Sono la rappresentazione più elaborata della necessità che l’essere umano ha di esprimersi.
Ciò che non serve all’unanimità sono i punti di vista monocromo, quelli attraverso cui si producono società acritiche e povere di spirito.
Associazione Siluna