Il messaggio del Sindaco di Santa Sofia nel giorno della festa patronale
Cari concittadini,
è un risveglio triste questa mattina.
Ci prepariamo ad un 2 maggio che quest’anno ha un sapore particolare, amaro, indescrivibile.
Ma oggi è comunque la nostra festa, la festa di tutti i sofioti, senza se e senza ma.
Avverto forte sulle mie spalle il peso della responsabilità nel doverVi rappresentare tutti, tra poco, nella nostra Chiesa deserta e triste durante il momento più importante delle celebrazioni in onore di S. Atanasio.
Responsabilità da un lato ma orgoglio e gioia dall’altro nel rappresentare questa comunità straordinaria e meravigliosa che anche in questo periodo ci sta trasmettendo calore e immensa vicinanza.
Oggi per noi deve essere anche il giorno della riflessione.
È infatti doveroso omaggiare tutti i sofioti che stanno combattendo in prima linea contro questo nemico invisibile.
Il primo pensiero non può che essere rivolto ai nostri due concittadini colpiti dal virus: a loro rinnovo, a nome dell’intera cittadinanza, i migliori auguri di pronta guarigione.
Un pensiero ai medici e agli operatori sanitari del nostro paese che sono in trincea da mesi per aiutare chi sta combattendo, soffrendo e morendo per il virus.
Un pensiero a tutti i nostri concittadini impegnati nelle forze dell’ordine, nelle associazioni di volontariato e a tutti coloro che in ogni modo e maniera hanno contribuito e stanno contribuendo ad abbattere questo mostro.
Un mio personale pensiero di vicinanza e solidarietà a tutte le famiglie sofiote, costrette da circa 2 mesi ad interrompere le loro abitudini di vita e in particolare ai bambini, privati dei loro svaghi e agli anziani e ammalati che soffrono ancora di più le restrizioni in atto.
Un pensiero va ai sofioti che ci hanno lasciato in questo periodo, i quali, per via delle restrizioni non abbiamo potuto neppure degnamente onorare e salutare.
Infine, un augurio particolare a tutti coloro che, come me, hanno il privilegio di portare il particolare nome di Atanasio o Atanasia.
Un augurio ai sofioti, indistintamente tutti, vicini e lontani.
L’ultimo augurio, quello più sentito:
Che questo 2 maggio possa segnare per noi la rinascita e la ripartenza da questo terribile incubo.
Una cosa è certa, nessuna restrizione ministeriale, regionale o comunale, impedirà oggi al nostro cuore di cantare “Dita Jote gaz na siell”.
Con affetto.
Il Vostro Sindaco
Daniele Atanasio Sisca