DI ADELINA ZANFINI
Attraversare i corridoi di una struttura scolastica affollata, quando vi è un generale allarmismo, è come prendere un mezzo pubblico all’ora di punta.
C’è molta più attenzione e frenesia, complice anche il via vai di alunni in camice bianco che entrano ed escono dai laboratori scientifici del corso di Biotecnologie sanitarie.
L’argomento che tiene banco è il coronavirus. Soprattutto la preoccupazione per quella che sembra la sua caratteristica principale: la rapida diffusione. Questo ha indotto molti, anche nella nostra città, a fare una scorta, forse eccessiva, dei prodotti più utilizzati per disinfettare le mani.
Inevitabilmente questi preziosi alleati, utili a prevenire il contagio, sono diventati introvabili. Per questo motivo gli alunni di tutte le classi del triennio del settore di Biotecnologie sanitarie e d ambientali, consapevoli di avere a disposizione laboratori attrezzati con gli strumenti adeguati e con la giusta preparazione, si sono entusiasmati all’idea di produrre un disinfettante in gel per l’intera comunità scolastica e le rispettive famiglie.
Considerato che in passato hanno già ottenuto brillanti risultati nella preparazione di cosmetici, questa nuova sfida di contribuire a tenere lontano la diffusione del virus li affascina molto. Così, da quattro giorni, è nato il “Corona Gel”, prodotto in ben tre profumazioni differenti: limone, lavanda e thè verde.
La produzione andrà avanti fino a che tutte le richieste saranno esaudite e fino ad esaurimento dei materiali di base che, in tempi di esasperato allarme, cominciano a scarseggiare. Il tutto è realizzato sotto la guida attenta e la supervisione dei docenti di Microbiologia e di Igiene.
A proposito, sperando che non ve ne sia bisogno e urgenza, i laboratori scientifici e i docenti del settore chimico-biologico potrebbero essere utili a tutta la comunità acrese. In fondo, come Istituto tecnico industriale a indirizzo sanitario, siamo attivamente presenti sul territorio da più di un decennio.
In queste particolari circostanze, l’impegno e la serietà con cui gli alunni dell’IPSIA-ITI Acri sono tornati tra i banchi, vanno ben oltre la specificità dell’indirizzo. Essi dimostrano di aver maturato un adeguato senso civico e di essere consapevoli che, quando imperversa una epidemia che rende l’uomo impersonale e vulnerabile, quello che conta è l’impegno etico in difesa del bene comune, unitamente alla capacità di mettersi al servizio della comunità e di un intero territorio.