di Anna Vigliaturo
Voglio condividere la sua forza nell’affrontare il duro cammino della malattia, il non voler mollare mai, la gioia nei suoi occhi nel rivedere gli amici più cari quando rientrava ad Acri dopo i cicli di terapia, il suo stupore ed allo stesso tempo la gioia e l’emozione nel rendersi conto delle tantissime persone che si informavano e si interessavano del suo stato, il desiderio e la curiosità di sapere chi lo cercava anche quando non aveva più la forza di rispondere al telefono, la forza e la volontà di aggrapparsi ad ogni cosa pur di restare con noi, con me, con i figli, con gli amici.
Avrebbe fatto di tutto per essere su quel campo insieme ai compagni di tante partite vinte e perse insieme, non aveva più paura di nulla, pur di restare con noi avrebbe fatto e si sarebbe sottoposto a qualsiasi cura, ma il male ha vinto! E’ stato più forte e brutale, ha giocato duro sin dall’inizio ed alla fine ha vinto lui. Su una cosa però non potrà mai vincere, non potrà mai cancellare il dolce ricordo di Salvatore, o Filippo come molti lo chiamavano, niente e nessuno potrà mai cancellare la sua dolcezza, la sua bontà, la sua disponibilità, la sua educazione. La scritta sullo striscione degli Ultras acresi “Chi scrive la storia non muore mai” rende onore a lui, al suo modo di essere, al suo grande cuore, al voler condividere con gli altri la sua grande passione: il calcio.
Non so se il vuoto lasciato dalla sua scomparsa potrà mai essere colmato.
Le tante persone che hanno scritto e scrivono su di lui, tutta la città e non solo, tutti i suoi amici, i suoi ex compagni di squadra, gli ex presidenti ed allenatori, tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione, hanno dimostrato di avere un cuore grande, grande come il suo.
L’affetto e il calore manifestato verso la mia famiglia in questi mesi, anche in occasione della giornata organizzata in memoria di Francesco Coschignano, a cui è stato dedicato lo stadio di San Giacomo, la vicinanza espressa dai genitori di Giuseppe Reale e dai vincitori del Palio dei ciucci, l’impegno e la dedizione prestata da Mimmo Baccillieri, da Carlo Stumpo, dagli sponsor e dai tanti che hanno contribuito all’organizzazione della “partita del cuore”, la gioia di Pasqualino nel correre con gli “amici di papà” su quel campo che tanto ha dato a Salvatore, resterà scolpita nella mente e nel cuore di molti.
Di sicuro resterà nel mio cuore, nel cuore di Ludovica e Pasqualino, e soprattutto in quello di Salvatore, che da lassù ha corso e giocato insieme ai suoi compagni di squadra.