La politica delle risposte
Amministrazione Comunale di Acri
Dopo avere letto con attenzione la lettera inviata dal consigliere regionale Pietro Molinaro al Sindaco di Acri ed al Commissario ASP Cosenza, non si può non apprezzare la perspicacia di un uomo che, con molta probabilità, vive in un posto impervio, tale da tenerlo lontano dalla realtà. Pertanto, considerando che parliamo di una persona che riveste un ruolo istituzionale, alcune sue esternazioni potrebbero essere comprese ma non certamente giustificate. E’ singolare che un cosi “esperto conoscitore in materia sanitaria”, non ricopra ruoli di gestione dell’intero sistema regionale. E’ un vero peccato che si occupi di agricoltura che notoriamente è poco affine alla materia sanitaria. Evidentemente fa parte della categoria dei tuttologi che ancora esistono, soprattutto in alcuni schieramenti politici. Gente portata a dire molto ed a fare molto poco, anzi niente. Sorprende come possano essere esternati alcuni concetti che non trovano riscontro nella realtà. E’ evidente che le fonti informative sono poco affidabili (Gargamella dei puffi sarebbe più attendibile). Il nostro tuttologo sostiene che per colpa del reparto COVID sono venute a mancare alcune prestazioni. È bene ricordare che le prestazioni sono state differite fin dall’inizio della pandemia (giusto un anno fa) con i vari Dpcm e non alla partenza del suddetto reparto, considerato che lo stesso è partito il 16 Dicembre 2020. A questo si aggiunga che nessuna attività è stata sospesa tant’è che si è cercato di riprendere le prenotazioni di endoscopia digestiva rinviate in precedenza causa pandemia. Gli ambulatori di ginecologia e quello di chirurgia funzionano. L’ambulatorio di oncologia è stato sospeso fin dall’inizio della pandemia per il trasferimento del dirigente. Più volte è stato sollecitato il responsabile dello spoke di riferimento a ripristinarlo, senza però alcun esito.
Il consigliere Molinaro dovrebbe sapere che purtroppo mancano all’appello centinaia di migliaia di prestazioni e migliaia di ricoveri in tutte le strutture pubbliche e private, tant’è che lo stesso Ministero ha stanziato appositi fondi. Ne consegue che la mancanza di prestazioni è una criticità che accomuna la sanità nazionale, regionale e locale. Dunque secondo Molinaro il P.O. Di Acri avrebbe quindi dovuto aprire alle attività ambulatoriali in barba ai vari Dpcm. È bene che questo serva da promemoria a tutti quelli che fra poco si recheranno alle urne per le prossime regionali. Sarà necessario ricordarsi di chi, pur di racimolare qualche voto, sostiene falsità e bugie con la speranza che ripetendole più volte possano poi passare per verità.
Nella missiva ci addebita la chiusura delle attività chirurgiche in concomitanza dell’apertura del reparto COVID. Niente di più falso in quanto tutti sanno che il fermo delle attività chirurgiche è dovuto alla presenza di un solo anestesista al quale non si può chiedere, quindi, l’impossibile. A questo proposito dovrebbe sapere(?) che il DM 70 per gli ospedali di zona disagiata prevede, in caso di difficoltà, il supporto e l’intervento dello spoke di riferimento. Ci chiediamo perché l’esponente leghista non scriva alla direzione dello spoke di riferimento per chiedere di intervenire in supporto di Acri per le attività carenti??? Dov’era quando lo pneumologo in servizio ad Acri ed alcuni infermieri sono stati trasferiti a Rossano chiudendo, quella volta si, l’ambulatorio di pneumologia??? Come mai non si è stracciato le vesti?? Forse perché anche lui faceva parte di quel gruppetto di “simpaticoni” che volevano la morte del P.O. Di Acri?? Oggi si erge a suo difensore, ma con quale credibilità? Se rispondesse a metà dei quesiti posti ne saremmo lieti. Lo stesso Molinaro ritiene errata la collocazione del reparto COVID che dice andava collocato al terzo piano del vecchio padiglione. Ci limitiamo a ricordare che l’Amministrazione Comunale ha semplicemente messo a disposizione la struttura. Sono stati quindi i tecnici dell’Asp a decidere la collocazione ed i percorsi con l’avvallo dall’allora Commissario Asp.
Sulle sue “visioni” ci permetta di raccomandarLe prudenza visto che quello che scrive non corrisponde a verità, non vorremmo che qualcuno faccia pensieri strani. La informiamo, nel caso non se ne fosse accorto, che al vertice di questa Asp si sono avvicendati quasi dieci tra Direttori Generali e Commissari per cui non è stato facile interloquire e programmare più di tanto. Ciononostante stiamo ristrutturando una parte del terzo piano dove verrà allocato il Day Surgery con il consenso degli operatori coinvolti, nessuno escluso (oculisti, chirurghi, etc.), il tutto avverrà a costi contenuti.
Nell’atto aziendale sono previsti sedici posti letto per la lungodegenza, noi li abbiamo aperti come unità COVID che Lei simpaticamente ha chiamato “Albergo COVID”, sono comunque sedici posti letto che, diversamente non avremmo aperto, soprattutto in questa fase. A questo è susseguito l’invio di nuovo personale ad Acri e non il trasferimento dello stesso verso Rossano. Lei non potrà mai comprendere i sacrifici degli operatori sanitari, (non tutti perché quelli che La informano sono scappati vigliaccamente davanti al COVID) che con professionalità stanno continuando a dare risposte agli utenti. Ci teniamo ad informarLa che dall’apertura del reparto COVID nessun operatore si è positivizzato mentre prima erano quasi una decina, segno questo che non esiste correlazione tra le due cose. Capiamo che Lei è in piena campagna elettorale, però si diventa credibili quando di quel territorio e del bene comune ci si interessa sempre e non solo con l’avvicinarsi delle competizioni elettorali.
Potremmo continuare ancora per molto, ma riteniamo sia cosa vana chiedere ad un cieco il colore del cielo e Lei, con le Sue patetiche osservazioni intrise di populismo, ha manifestato la Sua cecità e la Sua poca conoscenza delle questioni. Siamo una Amministrazione che ha lavorato e continua a lavorare in difesa del territorio, con i limiti imposti dalla grave situazione sanitaria di cui proprio Lei ed il Suo partito sono corresponsabili, ma con la consapevolezza che fino a quando governeremo non consentiremo a nessuno, Lei compreso, di contaminare questo territorio, le sue radici e la nostra storia. AugurandoLe il meglio alle prossime elezioni regionali e sperando che gli acresi si ricordino di queste Sue “perle di saggezza e competenza”,La informiamo che noi saremo dall’altra parte, la Calabria ed i calabresi meritano di meglio.