La ricerca che dona vita
Il 10 Aprile 2019, nell’ Aula magna dell’Istituto di istruzione superiore IPSIA-ITI di Acri, si è tenuto l’incontro formativo organizzato dalla responsabile del coordinamento provinciale Telethon Cosenza, dott.ssa Paola Tripicchio, in collaborazione con il dott. Michele Pellegrino, assistente di ricerca dell’UNICAL.
All’evento avrebbe dovuto partecipare anche il vice Coordinatore Provinciale Telethon, Giuseppe Galizia. Nonostante la sua assenza, dovuta a motivi di salute, il vice coordinatore è stato protagonista dell’evento attraverso un messaggio arrivato al cuore di tutti, riportato a tutti i presenti dalla dott.ssa Tripicchio. Un messaggio pieno di speranza che ogni giorno motiva i ricercatori a demolire la prima sillaba del termine INCURABILE, riferito a una malattia genetica, cosiddetta ‘rara’.
L’aggettivo ‘rare’ viene attribuito a quelle malattie che colpiscono un numero ristretto di persone. Infatti, il numero di persone affette da malattie rare in Europa è di una su duemila. Questo dato è visto dalle case farmaceutiche come il report di un investimento senza relativo guadagno ed è per questo che non investono molto in questa direzione.
I volontari e i ricercatori Telethon, invece, credono che cercare una cura per queste malattie sia importante affinché i bambini che ne sono affetti e i loro genitori possano sperare in una vita migliore.
Le malattie genetiche rare finora conosciute sono circa 6.000, un numero che tende a crescere ogni giorno di più. Oggi, grazie alla ricerca, molte malattie genetiche hanno una cura e tante altre sono in procinto di poter essere curate.
Il processo che porta alla cura di una malattia genetica è molto articolato, come ha spiegato il dott. Pellegrino. Ciò che causa una malattia genetica è l’alterazione di un gene. Questo gene deve essere riconosciuto, isolato e modificato ingegneristicamente affinché possa essere reinserito nelle cellule bersaglio dell’organo colpito, detto ‘organo target’, attraverso vettori che generalmente sono rappresentati da virus privati della loro virulenza. È comunque importante essere consapevoli del fatto che la scienza non basta, infatti, è necessario che la ricerca venga finanziata da fondazioni private, come la Fondazione Telethon.
La dott.ssa Tripicchio ha illustrato la Mission della Fondazione Telethon che è quella di sostenere le intuizioni di giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo e ha poi ripercorso le tappe che legano il nostro Istituto alla Fondazione, premiando l’impegno di ciascuno di noi con una attestazione di merito.
Alla fine dell’incontro sono sempre più convinta di quanto sia indispensabile una buona dose di solidarietà da parte di tutti. Un piccolo gesto può donare la vita!”Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.” Maria Teresa di Calcutta
Adriana Le Pera, alunna – V B BS ITI