Ci sono storie che meritano di essere raccontate, storie di libri ispirate magari dalle pagine di un buon libro.
Le mie “storte” sillabe sono nate dalla polvere della biblioteca scolastica i cui libri recano i segni e i profumi del passato, graffiano l’anima e lasciano spazi bianchi ancora tutti da scrivere. Riordinare una biblioteca è, perciò, un’avventura infinita. Dismettere un libro è un sacrilegio, è necessario quindi dargli una seconda possibilità.
In Il giorno prima della felicità, Erri De Luca scrive :”Il vuoto in faccia a un muro, lasciato da una libreria venduta, è il più profondo che conosco. Porto via con me i libri mandati in esilio, do’ loro una seconda vita. Come la seconda mano in pittura che serve a rifinire, la seconda vita di un libro è la migliore. ”
A me è affidato quindi il compito di collocare i libri destinati “all’esilio”, offrire loro e a chi li sfoglierà opportunità nuove. Avere tra le mani un libro è, infatti, come avere in tasca una finestra spalancata sull’anima e sul mondo. Nei libri è contenuta un’indescrivibile dose di libertà e di sogni; in essi sono custodite le parole “contrarie”, contrarie alla logica, alla necessità, alla realtà, alla menzogna, alla verità, al pudore, alla decenza, alla morale e a ogni loro opposto.
Donare un libro significa condividere il folle volo della libertà, sconfinare negli infiniti mondi delle scienze, delle lettere e delle arti. Leggere un libro, scrive ancora Erri De Luca, somiglia “ a prendere il largo con la barca, il naso è la prua, le righe onde.” (tratto da I pesci non chiudono gli occhi).
Ho pensato così ai migranti e a tutti coloro che solcano il mare della disperazione, e a fargli dono di frammenti di libertà. I libri in questo sono sovversivi, rivoluzionari e ribelli perché svelano prima ciò che non sappiamo piuttosto che la nostra sapienza, mettono a nudo le nostre paure e insicurezze, ma sono anche “ponti ostinati”: uniscono, creano legami e sodalizi.
Così, i manuali in dismissione hanno stretto un legame solidale con gli ospiti della Comunità Il Delfino e nella mia mente si sono sovrapposte più immagini:libri, delfini, mitologia, sapienza.
Nella mitologia e nelle leggende di tutto il mondo, il delfino solca i mari e avverte i marinai dell’imminente tempesta, è solidale, proprio come la Comunità Il Delfino che rappresenta un punto di riferimento per chi ha la temporanea esigenza di essere guidato o soccorso e necessita di una seconda opportunità. Così anche le pagine e le parole non saranno disperse e dimenticate, ma sorgeranno a nuova vita.
Lunga vita ai libri dunque,lunga vita alle seconde opportunità!
Adele Zanfini
Alle mie infaticabili bibliotecarie dell’IIS IPSIA-ITI Acri:Sara,Zineb,Adele,Simona,Adriana, Angela,Maria,Elena,Alessia,Lucia, Aurora e Mariarita.