MAGGIORANZA IN CRISI. I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA VITERITTI E CAVALLOTTI INTERROGANO IL SINDACO SUL CARO TASSE DELL’ACQUA.
di Giulia ZANFINO
Non si placa il malessere interno alla maggioranza di Nicola Tenuta. E’ di ieri mattina l’interrogazione depositata in Comune a nome dei consiglieri Luigi Cavallotti e Natale Viteritti. Si tratta di un documento che pone dei pesanti interrogativi sulle tasse rivolti al sindaco, all’assessore ai Tributi, l’avvocato Ottone Martelli, al presidente del consiglio e al segretario comunale. L’interrogazione riguarda in particolare le esose cartelle del servizio idrico acrese. Le prime bollette ad aver fatto saltare sul tavolo l’intera popolazione. Nell’interrogazione si legge: “che le bollette emesse per il 2013 non portano il codice fiscale dell’Ente e il nome del responsabile del procedimento e che il regolamento comunale non prevede una tariffazione minima”, mentre, di fatto, spesso il Comune ha applicato un canone di circa 70 euro. E si legge ancora che, la mancanza dei dati evidenziati dall’interrogazione dei consiglieri Cavallotti e Viteritti, rende le bollette nulle. I consiglieri chiedono quante bollette con un consumo minore a 140 mc sono state fatturate per un importo pari a 140 mc, quante bollette sono state emesse con importo inferiore a 140 mc e quante bollette dell’acqua sono state emesse in totale. Una valanga di domande che culminano nella richiesta dei consiglieri su cosa la Giunta intenda fare, per rettificare gli errori ed evitare un eventuale contenzioso con i cittadini. Interrogativi posti dalla popolazione nelle centinaia di pellegrinaggi all’Ufficio Tributi. Domande a cui oggi l’Amministrazione non può più sottrarsi. Di fatto, il sindaco Tenuta aveva già manifestato la volontà di “andare incontro ai cittadini”, incline a correggere, ma non a decurtare le cifre. L’Amministrazione, principalmente, punta a rateizzare le cifre dovute. Mentre i due consiglieri della maggioranza sembrano abbandonare la barca del sindaco, che rischia di affondare nella tempesta cittadina. Insomma, Nicola Tenuta deve far fronte al fuoco incrociato. Da una parte l’UDC trematerrina, che si difende dallo “scaricabarile” sulle condizioni disastrose del Comune. Dall’altra, la crisi interna, che Tenuta non vuole dare a vedere, ma c’è. E si fa sentire sempre più prepotentemente.