di Franco BIFANO
Eccomi qua, con il capo cosparso di cenere e le vesti stracciate, a chiedere scusa ad alcuni amici per aver sottovalutato quella che in clima elettorale mi sembrò solo una loro rancorosa previsione (“saranno anni amari!”). Adesso, ogni cosa si mostra in tutta la sua cruda realtà!
E’ noto a tutti quello che sta accadendo in merito alla riscossione della Tari, lievitata spropositatamente per di più per un servizio di cui noi cittadini non abbiamo adeguatamente usufruito e che al contrario ha messo in grave rischio la nostra salute nell’immediato e, purtroppo, a lungo termine. Regolamento comunale alla mano (Art.35) e sulla scorta dei riconoscimenti da parte dell’Asp ci si aspettava il giusto intervento a tutela e in difesa dei diritti dei cittadini, piuttosto che essere richiamati come polli, in buon ordine, al pagamento del Tributo.
Oggi, anche ai più sprovveduti è chiaro che chi negava l’evidenza è stato smascherato dai documenti inviati dalla ASP al Comune che inchiodano a responsabilità precise (altro che chiacchiere!). Sconfessare documenti ufficiali, utilizzandoli invece a proprio comodo, è davvero incredibile! In piena emergenza rifiuti, i documenti dell’Asp (i medesimi cui oggi fanno appello i cittadini) sono stati necessari e funzionali per l’emissione da parte dell’Amministrazione di un’ordinanza urgente, la n. 2 del 24 febbraio 2014. Oggi, incredibilmente, questi vengono negati o sminuiti poiché diventati utili ai cittadini per render applicabile l’articolo 35 del Regolamento comunale che prevede almeno 80% di riduzione della Tari. Complimenti! Regolamento che, tardivamente (furbescamente?), è stato gettato come fumo negli occhi ai cittadini, ovvero come opportunità di ottenere un possibile quanto “generoso”sconto che poteva arrivare (addirittura!) fino al 20 % . Sciala popolo!
Era con questi “saldi fuori stagione” che evidentemente si pensava di poter nascondere la verità, coltivando cosi la speranza di poter “spennare i poveri polli” senza alcun problema. Che cosa importa se tra i polli vi sono anziani, famiglie, artigiani, commercianti già in grave affanno? Che cosa importa se i cittadini con fatica e sacrifici cercano di andare avanti? Bisogna pagare e basta! Forza Equitalia! Perché “c’è chi ci mette la faccia”, e allora? Non è forse questo il compito di chi amministra? L’errore se mai è farlo male e per giunta con i soldi altrui, magari prima scialacquando le risorse e poi depredando con furbizia il prossimo.
Suvvia! E’ arrivato il momento di svestire i panni, ormai logori, da “salvatori della Patria”. I veri salvatori se mai sono i cittadini, (persino quelli che ancora non sono nati) perché ogni bambino nascendo si troverà per i prossimi trent’anni sulle spalle un mutuo da pagare di quindici milioni di euro, stipulato per ripagare lo sperpero di denaro che, ancora oggi, non è per niente chiaro a chi si debba attribuire. Evidentemente, avendo necessità di “battere cassa” si calpestano i diritti della gente, aggrappandosi a qualsiasi cosa purché funzionale all’obiettivo di tenere saldamente attaccato il fondoschiena alla bella poltrona comunale. Evviva!
Finiamola con i giochetti di prestigio! Ancora un po’ e si dirà che le montagne di spazzatura le abbiamo sognate, che i topi sono stati un’illusione e che respirare per mesi i fumi maleodoranti o la diossina dei rifiuti indifferenziati fa bene ai polmoni e distende i nervi. Basterebbe pensare a quanta pioggia è caduta in quei mesi sulle tonnellate di immondizia sparsa su tutto il territorio, per immaginare quanto percolato ha di fatto avvelenato la nostra terra, con conseguenze ad oggi imprevedibili.
Correttezza e lealtà impongono di applicare, senza altro indugio, la riduzione dell’80% alle bollette della Tari, così come prevede il Legge e il Regolamento comunale, perché noi cittadini non siamo mucche da mungere per coprire le magagne del passato. Un buon Amministratore si adopera per il bene comune e utilizza tutti gli strumenti utili per far pagare il giusto ai propri cittadini, non nasconde o (peggio ancora!) nega l’esistenza di concrete opportunità che consentano di ridurre i tributi e diano cosi respiro alle famiglie.
Sarebbe opportuno ricordare che si amministra su mandato dei cittadini e che il rapporto tra eletto ed elettore è basato sulla fiducia. E’ bene non dimenticare che siamo ancora cittadini e non sudditi, almeno fino a prova contraria!
P.S. L’attuale Amministrazione, frutto “alternativo” delle liste civiche, sembra proprio non trovare il tempo per concedere un Consiglio Comunale aperto al confronto con i cittadini. Non è strano? Oltre al percolato, c’è del marcio sotto l’immondizia? Non è che niente-niente (oltre al debito) è anche questo il problema?