Per comuni in dissesto la Calabria ha un triste primato, ce ne diverse decine, tutti
amministrati da un commissario prefettizio, e tutti con un piano di rientro
pluriennale. In tutti è stato appurato che le amministrazioni che si sono succedute,
soprattutto per effetto delle spese, in bilancio e fuori bilancio, senza l’appropriata
copertura finanziari. Esse hanno inevitabilmente creato una montagna di debiti a
danno della collettività, che deve ripagarli con sommi sacrifici, nell’attesa che la
Corte dei Conti, la Procura della Repubblica, accertino le responsabilità, magari
dietro la denuncia dei cittadini truffati.
Abbiamo fatto un confronto sugli importi della TARI che si pagano ad Acri e quelli in
altri comuni ad esso confrontabile, per costi della raccolta R.S.U., popolazione ed
estensione territoriale. Uno di questi è San Giovanni in Fiore. In questo comune si è
insediato un commissario prefettizio, dopo la dichiarazione di dissesto con delibera
di consiglio n. 10 del 3 maggio 2014. Gli abitanti di San Giovanni in Fiore sono poco
più di 18.000, 3 mila in meno rispetto ad Acri, pagano per il servizio di raccolta dei
R.S.U. poco più di 1.900.000 €. Vediamo che per la TARI (il discorso vale anche per
TASI e IMU), una famiglia di 6 o più persone che abita in un appartamento di 150mq,
a San Giovanni in Fiore paga 271,73€, una residente ad Acri invece 538,68€! Tutto
questo al lordo delle detrazioni regolamentari.
Stesso discorso si potrebbe fare con un altro comune come Castrovillari, anch’esso
commissariato e pure in dissesto finanziario, con poco più di 22.000 abitanti e con
un costo del servizio raccolta R.S.U. di 3.200.000. Sempre considerando una famiglia
di 6 componenti e con un appartamento di 150 mq, si paga 324,12€, sempre al lordo
delle detrazioni. E’ da sottolineare che in questo Comune le detrazioni per le utenze
domestiche sono legate alla situazione economica e familiare (ISEE), quindi molto
più vantaggiose rispetto ad Acri, infatti possono arrivare anche al 50% dell’importo
per i redditi più bassi.
Alleghiamo un prospetto sintetico per altre tipologie sia domestiche che non
domestiche. SCARICA DA QUI
Un’attenzione particolare sarebbe da manifestare sulle modalità di calcolo delle
tariffe della TARI (come anche della TARES), ma non è detto che ce ne si occupi in
futuro.
Chiedendo scusa all’insuperabile Totò, essendoci appropriati indegnamente della
sua famosa battuta, concludiamo chiedendoci: per un Comune in dissesto meglio
un’amministrazione politica o un commissario? Ognuno in tutta coscienza può darsi
una risposta.
Firmato: “Libera Associazione Cittadina Acrese”