OPINIONE: Lettera Aperta al direttore artistico del Museo MACA
Riceviamo e pubblichiamo
di Giacinto Le Pera
Gentile direttore artistico Silvio Vigliaturo,
Ho appreso (da altra fonte di informazione locale) che Lei ha con orgoglio affermato che la mostra del Maestro Rotella presente al Maca -per la quale ha ricevuto una diffida da parte degli Eredi Rotella- sia l’unica che gli sia stata dedicata nei dieci anni dalla Sua morte. Essendomi stupito che il roboante tributo nostrano fosse l’unico, mi sono preoccupato di chiedere informazioni all’MRI (Mimmo Rotella Institute): purtroppo per Lei, e per l’ego che la contraddistingue, mi hanno segnalato altri omaggi (autorizzati) a Mimmo Rotella. Anche questi risultano nei dieci anni dopo la morte del Maestro. Che sfiga! Qui ne riporto solo due dei tanti, uno passato ed uno in corso: nei primi mesi del 2011, alla Galleria Civica di Padova è stata ospitata la mostra “Mimmo Rotella – Opere scelte 1958-1996” ; a Locarno, presso Pinacoteca Casa Rusca, in questo periodo si può ammirare “Rotella e il Cinema”. Mi fermo qui perché c’è tanto altro che Le voglio evidenziare con la presente, e non voglio annoiarLa con queste stupidaggini che, naturalmente, risultano niente rispetto alle vicissitudini di questa Sua ultima avventura.
Prima però di passare alla parte più interessante di questa mia, vorrei anche invitarLa, carissimo direttore, a non essere troppo meravigliato quando scopre che ci sono persone che apprezzano l’alto valore di un artista come Mimmo Rotella: quelle persone che tanto La meravigliano (con soddisfazione), sono le stesse persone che non appezzano e non considerano Arte, per esempio, certe sculture in vetro che Lei produce e alle quali però, allo stesso tempo, gli riconoscono una buona artigianalità. Infatti è anche un pensiero diffuso tra i critici militanti e addetti ai lavori che, come ben sa, nei Suoi confronti, non hanno mai utilizzato la loro penna per partorire testi e/o previsioni per il mercato dei collezionisti. Insomma tutti quelli che non La conoscono non hanno intenzione di farlo (magari un giorno Le offro un caffè e le confido alcune dicerie che ho sentito non sulla costa jonica calabrese dove Lei è di casa, bensì molto più su).
Ora passo al motivo vero di questa letterina ponendoLe alcuni quesiti e riconoscendoLe grandi manovre:
1) Lei dice, anzi ha scritto (ed io letto), che dopo essere stato contattato dall’MRI che Le chiedeva informazioni sulle Opere che aveva intenzione di esporre, ha provveduto celermente ad inviare loro l’elenco. Scrive anche che non ha ricevuto alcun riscontro in merito a quanto aveva trasmesso. Mi dice allora perché la diffida recita che non autorizzavano?
A proposito di diffida, può per cortesia produrre copia della stessa ai Suoi adepti? Visto che si stanno domandando come faccia io a sostenere queste strampalate affermazioni, nel mentre Lei si preoccupa di fare le fotocopie, io anticipo qualcosa, giusto per evitare loro di produrre irragionevoli e maliziosi attacchi verso persone che nulla hanno a che fare con tutto ciò. Adepti, eccovi il nome dei legali delegati dai Rotella: Studio Jacobacci, uffici di Roma. Le filiali di Milano, Torino, Parigi e Madrid non avevano tempo. Di più non posso dire, e anche i giornalisti seri che popolano Acri potranno capire che oltre non posso spingermi.
Mi rendo conto che la cosa crea scompiglio ma del resto nessuno sta chiedendo di rimuovere la Sua figura di direttore artistico dal Maca: semplicemente si vuole capire, in quanto Lei è il direttore del Nostro Museo.
2) Le faccio i complimenti per la storiellina della manleva attraverso la quale tenta di “proteggere” Maca e Comune (i cittadini): la trovo la più grande genialata prodotta in questi giorni così concitati: questa sì che è Arte! Nel frattempo, noi sudditi, attendiamo fiduciosi di comprendere il perché il Comune di Acri si sia prestato a tanto.
3) Sempre da quanto scrive Lei, apprendo che l’8 luglio ha sottoscritto un concordato: dunque ammette che ha rimediato a un danno. Altrimenti perché firmare un accordo?
4) Il risarcimento lo onora con soldini Suoi personali? Oppure ha intenzione di sottrarli da quelli che meritatamente, tramite bando, la Oesum ha ricevuto dalla Regione per alimentare le attività del Maca? Mi permetto di consigliarLe di non utilizzare quei fondi, in quanto la loro destinazione d’uso è finalizzata al programma culturale del Museo.
Ha per caso -oltre ad aver trovato un accordo con i Rotella- pensato a come riparare il danno provocato all’immagine del Museo, e dunque di Acri?
5) Se vorrà segnalarmi quali sono i media nazionali ed internazionali che hanno evidenziato i successi del Maca, magari me ne faccio una copia e la incornicio (col Suo autografo): perché se si riferisce ai servizi online che offrono Artribune o simili, beh, caro direttore, quelli non valgono, sono semplicemente vetrine elettroniche che ricevono e pubblicano ogni qualsivoglia comunicato. Per MEDIA, almeno io, intendo riviste specializzate quali Flash Art (giusto per rimanere in ambito) che decidono se e cosa pubblicare con tanto di firma da parte del responsabile di redazione. Oppure le Testate Nazionali (ha presente Corriere della Sera?, Repubblica? , Sole 24 Ore e i loro rispettivi inserti?).
Chiudo consigliandoLe un periodo di relax e approfittarne per farsi un bel giretto tra le tante meravigliose iniziative che il Bel Paese offre.
Distinti Saluti
PS:
Ma perché continua a scrivere “con il signor Le Pera… ci penseremo più in là” ?