di Marcello Perri
“L’ospedale Beato Angelo non solo è salvo ma sarà anche potenziato e ciò, evidentemente, non fa piacere a qualcuno…”
“Al momento possiamo dire che questa Amministrazione Comunale, con la collaborazione anche delle forze di minoranza, ha salvato il nosocomio da un fantomatico ospedale Spoke che non è stato mai attivato ma che, anzi, si è rivelato solo una presa in giro…”
“Se il Beato Angelo avrà tutti quei servizi garantiti dal Commissario regionale alla sanità Massimo Scura, lo si deve all’impegno del sindaco Tenuta…”
Queste le parti più salienti di una storiella che ormai ci raccontano da anni. Oggi però il capitolo che leggiamo è totalmente diverso. Acri ancora una volta è stata declassata. Di male in peggio. Noi cittadini, non possiamo che ringraziare tutti gli attori. In primis il più potente dei super eroi, quello che sta a capo.
Il sindaco. Grazie per il grande risultato raggiunto. Grazie per i continui proclami. Grazie per non aver difeso quel “fantomatico spoke” che probabilmente avrebbe dato ancora molto alla nostra comunità e che fino ad oggi qualcosa ha garantito. Acri ha pagato e sta continuando a pagare un prezzo troppo alto, frutto di una pessima gestione, di una politica che non esiste, frutto della politica “del lampione”, frutto della politica del ricorso, frutto dei dispetti. Ma forse ce lo meritiamo. Ogni giorno ne leggiamo una nuova, ogni giorno sempre peggio.
Grazie ai nostri super eroi, oggi ci ritroviamo una comunità spenta, buia come le strade della nostra cittadina. Basta una semplice passeggiata per rendersi conto di quanto sia triste ciò che è successo ad Acri negli anni. Del resto, non possiamo pretendere molto dai nostri pseudo amministratori.
Alcuni non riescono a costruire una frase di senso compiuto, figuriamoci salvare un ospedale.
Mi chiedo: ma siamo sicuri che si sono incontrati con il commissario Scura?! Comunque, possiamo dormire tranquilli, ad Acri tutto va bene. Lo ha detto anche il presidente dei super eroi quindi, perché preoccuparci? Mi ero imposto che non avrei più dovuto scrivere nulla, l’ultima volta l’ho fatto circa un anno fa, per la questione rifiuti (anche su questa cosa ci sarebbe tanto da dire). Me lo ero imposto perché ho capito che non ne vale la pena, perché non c’è confronto. Loro, i nostri super eroi, se la cantano e se la suonano. Poi però pensi a quanto meravigliosa sia la nostra cittadina, alle ricchezze che la rendono unica, a tutte quelle persone che hanno dato lustro negli anni, ed è li che scatta quel qualcosa che ti fa prendere la “penna” in mano. Forse però, è arrivato il momento.
I nostri super eroi dovrebbero porsi qualche domanda. Dovrebbero togliersi le loro maschere ed i loro abiti ed iniziare a stare in mezzo alla gente, rendersi conto di quanto Acri sia diventata triste. Un paese con una economia quasi inesistente, privo di turismo, privo di giovani. Un paese dove parlare di cultura è diventato quasi un sogno (a parte le ottime iniziative di pochi ed il premio Padula).In ogni storia che si rispetti c’è un lieto fine e di certo, in questa, non poteva mancare. I nostri super eroi, per amor di patria, spariscono dalla scena. Lasciano le loro poltrone per andarsene tranquillamente a casa. E vissero tutti felici e contenti.
Chiudo con una frase che ai tempi del liceo un mio caro Professore ci ripeteva spesso e che trovo sempre più attuale.
“La politica è una cosa seria, fatta da persone serie per persone serie.”
Ps. Nessuno si senta chiamato in causa, nessuno risponda, in fondo è una semplice storiella. I fatti e le persone citate, sono frutto dell’immaginazione di un giovane ingenuo profondamente legato ad una cittadina meravigliosa, della quale, voi super eroi, non siete degni di farne parte